Bicentenario dell’Arma: encomi e sguardo al futuro
In tutta Italia per il bicentenario della fondazione dellArma dei Carabinieri festeggiamenti sobri ma senza dimenticare una certa ritualità. In provincia però loccasione è speciale perché quello del capoluogo fu tra i primi comandi a essere istituito. Distribuiti dal comandante Della Nebbia diversi riconoscimenti a chi si è distinto sul territorio
In tutta Italia per il bicentenario della fondazione dell?Arma dei Carabinieri festeggiamenti ?sobri ma senza dimenticare una certa ritualità?. In provincia però l?occasione è speciale perché quello del capoluogo fu tra i primi comandi a essere istituito. Distribuiti dal comandante Della Nebbia diversi riconoscimenti a chi si è distinto sul territorio
Come ogni anno l’Arma dei Carabinieri ha voluto festeggiare “il suo compleanno”, quest’anno reso però ancor più speciale visto che ricorre il duecentesimo anno dalla fondazione. “Tradizionalmente la festa viene celebrata a giugno” – ha spiegato il Comandante provinciale, colonnello Franco Della Nebbia: “La scelta non è casuale e ricorda il mese in cui fu concessa la prima medaglia d’oro all’Arma”.
Un territorio complesso, quello alessandrino, fitto di reti di stazioni per il controllo delle strade, infestate un tempo da briganti. “I carabinieri hanno gestito nell’ultimo anno il 75% di tutte le notizie di reato – sottolinea il colonnello Della Nebbia – e sono state denunciate circa 15 mila persone. Abbiamo scoperto più della metà degli autori di rapine e risolto circa un quarto dei casi che abbiamo affrontato”.
L’occasione della festa per il bicentenario è stata scelta anche per il conferimento di particolari “encomi”.
Luogotenente Salvatore Fiorentino, Comandante della Stazione Carabinieri di Castelnuovo Scrivia;
Mar. A.s. UPS Cosimo Cicero, Comandante della Stazione Carabinieri di Valenza;
Mar. Ca. Paolo Carlini, Comandante della Stazione Carabinieri di Ovada;
Mar. Ca. Vittorio Davio, Comandante della Stazione Carabinieri di Rocchetta Ligure
Fra le riflessioni speciali del Comandate Della Nebbia per l’occasione, il ricordo dei Caduti e di quanti in passato hanno onorato l’Arma, “costruendo il rispetto e la stima che ancora oggi si respira sul territorio” e la sottolineatura di come si debba guardare anche al presente, “una situazione nella quale fare il carabiniere è forse meno faticoso che in passato – quanto si era in servizio 24 ore su 24 e perfino il matrimonio era visto di cattivo occhio, perché avrebbe potuto distrarre dallo svolgimento della propria missione – ma non per questo più semplice, anche perché, rispetto a un tempo, sono le condizioni della società ad essere cambiate. Negli anni seguenti alla fondazione dell’Arma i carabinieri erano ovunque sinonimo di efficienza e piena maturità: più alti di 10-15 centimetri rispetto alla media della popolazione (bisognava infatti essere alti almeno 170 cm per potersi arruolare) e di età compresa fra i 20 e i 40 anni, capaci di leggere e scrivere (a differenza della maggior parte della popolazione dell’epoca) e dotati di divise sempre in ordine. Ai nostri giorni, in un mondo molto più complesso e in continua e rapida evoluzione, siamo chiamati a dare altre prove delle nostre capacità e della nostra efficienza, molto più impegnative sul piano professionale, per meritare la considerazione di una società moderna sempre più esigente e sempre più
In provincia le stazioni della “Benemerita” sono 56, ripartite in 5 compagnie: Alessandria (con il comando provinciale), Acqui Terme, Novi Ligure, Casale Monferrato e Tortona.
“Ai nostri giorni molti Reparti specializzati si affiancano a supporto della struttura territoriale – ha concluso il comandante Della Nebbia – ampliandone le capacità operative: in Alessandria sono presenti un Reparto operativo, un Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, un Nucleo Operativo Ecologico, un Nucleo Ispettorato del Lavoro, altri reparti intervengono da Torino, Milano, il Reparto Investigazioni Scientifiche da Parma, in un continuo aggiornamento tecnico e di procedure, ma le Stazioni restano il cuore della nostra organizzazione, riconosciute tra i simboli dello Stato più evocativi e radicati, capaci di perseguire, con efficienza e sensibilità umana, una missione immutata nel tempo: custodire le comunità, propiziare la civile convivenza, difendere tutti e ogni cittadino, specialmente i più vulnerabili”.