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    Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
    23 Settembre 2014
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Villa Val Lemme, l’hotel fantasma era svedese

    Un paradiso immerso nel verde ricavato da una residenza nobiliare di metà Ottocento, con piscina, suite, un grande parco e quasi duemila metri quadrati di saloni... Ma per il fisco il complesso alberghiero, con un giro di affari di almeno 1,3 milioni di euro, era un perfetto sconosciuto.

    Un paradiso immerso nel verde ricavato da una residenza nobiliare di metà Ottocento, con piscina, suite, un grande parco e quasi duemila metri quadrati di saloni... Ma per il fisco il complesso alberghiero, con un giro di affari di almeno 1,3 milioni di euro, era un perfetto sconosciuto.

    CAPRIATA D’ORBA – La Svezia è il Paese europeo con la minore evasione fiscale. All’Italia, al contrario, spetterebbe la maglia nera. Ma si sa: paese che vai, usanza che trovi. Ed è forse per questo che l’imprenditore svedese Jonas Ljungstrom aveva preferito rimanere sconosciuto al fisco di casa nostra.
    A Capriata d’Orba aveva dato vita a un complesso alberghiero a quattro stelle: “Villa Val Lemme”, un paradiso immerso nel verde ricavato da una residenza nobiliare fatta costruire nel 1850 dal marchese Puccio, dotato di trenta stanze (di cui sedici per gli ospiti), quasi 2 mila metri quadrati di saloni, suite di primo livello, piscina e un grande parco con “18 differenti tipi di alberi”, come recita il sito internet del resort.

    Secondo la Guardia di Finanza di Novi Ligure, al comando del capitano Carla D’Angelo, “Villa Val Lemme” operava come hotel dal 2009, ma era totalmente abusivo e sconosciuto al fisco, malgrado le ottime recensioni su tanti siti web turistici attraverso cui era possibile effettuare le prenotazioni per il soggiorno.
    L’operazione, denominata “Black Resort”, avviata già da alcuni mesi, è scaturita da un servizio di controllo economico del territorio che ha consentito di individuare il complesso alberghiero. Dopo minuziosi approfondimenti investigativi, le Fiamme Gialle hanno avviato una verifica fiscale nei confronti delle tre società susseguitesi nella gestione della struttura, aventi sede in Lombardia e nell’alessandrino, tutte evasori totali, risultate poi riconducibili a Jonas Ljungstrom.

    Durante l’attività ispettiva presso il resort, i militari hanno peraltro constatato che l’intero personale dipendente (camerieri, cuoco, inservienti), di nazionalità straniera, lavorava in nero.
    L’albergo, inoltre, era sprovvisto delle autorizzazioni amministrative per la somministrazione di alimenti e bevande, nonostante venisse servito regolarmente il trattamento di pensione completa.
    Nel corso degli anni, poi, sono state omesse sistematicamente le comunicazioni agli organi di pubblica sicurezza riguardo ai clienti alloggiati. Per le prestazioni alberghiere, infine, non era mai stata tenuta la contabilità fiscale.

    Secondo la Finanza, l’alternanza delle diverse aziende – aventi differenti sedi legali e compagini societarie – sarebbe servita proprio a eludere il fisco e a ostacolare la ricostruzione del volume d’affari dell’hotel, ora quantificato, grazie agli accertamenti bancari, in oltre 1,3 milioni di euro.
    A venire ospitati a “Villa Val Lemme” erano soprattutto cittadini nordeuropei: l’albergo era attivo nella stagione estiva, da maggio fino a settembre, e spesso ha ospitato convegni medici, con professionisti provenienti dalla penisola scandinava.

    L’imprenditore svedese, segnalato all’autorità giudiziaria per le violazioni della normativa in materia di pubblica sicurezza, dovrà ora saldare il proprio conto con il fisco: ha annunciato di volerlo fare, per poter proseguire l’attività di albergatore.

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