Qualità a macchia di leopardo e resta l’incognita del mercato
Nell?anno segnato da lockdown e maltempo la provincia si prepara alla raccolta delle uve
PROVINCIA – Il maltempo dei giorni scorsi che ha piegato i filari su stessi e sferzato i grappoli nella delicata fase di maturazione ha compromesso parte della raccolta delle uve in alcune parti della provincia. La vendemmia inizierà i primi giorni di settembre per quanto riguarda la base spumante, Chardonnay e Pinot Nero, proseguirà con le uve Moscato, Erbaluce, Gavi, Timorasso, Arneis e successivamente Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera. Dal punto di vista “tecnico” in alcune zone si riscontra grande qualità delle uve mentre in altre si devono fare i conti con la presenza di peronospora e del black rot (marciume nero), malattia favorita dalle condizioni climatiche caldo-umide.
“Quest’anno come già accaduto in passato la differenza la farà chi ha fatto un buon lavoro in vigneto – affermano i tecnici vitivinicoli di Coldiretti Alessandria -. Rispetto al 2019 possiamo ipotizzare, a livello provinciale, un +5% di produzione, anche se al momento non è ancora possibile fare previsioni per il grado zuccherino; resta un’incognita anche l’andamento del mercato e, in particolare, quanto sarà la richiesta di prodotto da pronto consumo”.
Una raccolta delle uve, dunque, che deve fare i conti con la crisi in cui versa il settore vitivinicolo a causa dei mesi di lockdown che ha procurato perdite sino all’80-90%.
“Dove non è arrivata la grandine le viti non sono in sofferenza ma le prossime settimane saranno fondamentali, molto dipenderà dal clima del resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni. – ha affermato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – E’ una vendemmia che potremmo azzardare a definire di qualità quella che inizierà a breve nei vigneti alessandrini: le operazioni di raccolta scatteranno tra poche settimane, soprattutto per quanto riguarda le varietà precoci e le uve destinate alla spumantizzazione che stanno ora entrando nel vivo per raggiungere il clou dalla seconda metà di settembre”.
“Una semplificazione dell’attuale normativa sui voucher potrebbe consentire di recuperare con trasparenza posti di lavoro occasionali nelle attività stagionali in campagna. – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Un dato è indicativo: meno del 2% del totale dei voucher in passato è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso”.
Fondamentale ridurre i costi per le imprese “per assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui ne hanno particolarmente bisogno” hanno concluso Bianco e Rampazzo.