novi ligure
È l'idea della giunta se arriveranno i fondi del Recovery Plan. L'immobile è stato al centro di diversi progetti, mai realizzati
28 Aprile 2021 ore 13:00
di Elio Defrani
Casa De Giorgi
NOVI LIGURE — Tra i progetti che la città di Novi Ligure vorrebbe farsi finanziare grazie ai fondi del Recovery Plan europeo ce n'è uno che riguarda Casa De Giorgi, l'edificio di via del Municipio ormai in condizioni fatiscenti, proprio alle spalle del teatro Marenco.
In consiglio comunale, il vicesindaco Diego Accili ha spiegato che tra le richieste inviate dal Comune alla Regione c'è proprio la ristrutturazione della Casa De Giorgi. «Qui vorremmo creare uno spazio interamente dedicato alle attività giovanili», ha detto il numero 2 della giunta, preventivando una spesa di 850 mila euro. Secondo Accili, recuperare l'edificio servirà anche a dare un nuovo impulso al centro storico, sempre meno appetibile anche dal punto di vista commerciale.
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Casa De Giorgi è stata per anni al centro di un intenso dibattito circa il suo recupero. Nel primo progetto di restauro del teatro Marenco, alla fine degli anni Duemila, per questo edificio si pensava in grande: «Un complesso polivalente destinato a un uso quotidiano e dotato di una sala cinematografica con un centinaio di posti, di una sala riunioni, di ambienti dove organizzare corsi di ballo, di recitazione, iniziative culturali, mostre».
Poi tutto cadde nel dimenticatoio, tanto che il recupero di Casa De Giorgi fu completamente accantonato, anche per mancanza di fondi. Se ne discusse molto durante l'ultima campagna elettorale, perché c'era chi sosteneva che – senza la ristrutturazione dell'immobile di via del Municipio – non sarebbe stato possibile terminare il restauro dell'adiacente teatro Marenco.
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Spiegava nel 2019 il presidente della Fondazione Marenco, Antonino Andronico: «Il mancato recupero della Casa De Giorgi non interferisce in alcun modo con la piena fruibilità della nuova struttura teatrale», ma c'è «la consapevolezza di dover intervenire a garanzia della conservazione di un immobile di pregio appartenente al patrimonio pubblico il cui ulteriore degrado potrebbe anche, in futuro, danneggiare gli immobili adiacenti e che comunque, se recuperato, amplierebbe ulteriormente i possibili servizi teatrali, contribuendo al rilancio del centro storico».
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