novi ligure
Interrotta dal 2017, per la riattivazione ci vorranno ancora diversi anni. Pernigotti: «Silenzio da parte del Comune»
20 Maggio 2021 ore 13:30
di Elio Defrani
NOVI LIGURE — Ennesimo slittamento della fine dei lavori sul Terzo Valico e i pendolari novesi vedono ormai come un miraggio la ripresa dei regolari collegamenti con la Lombardia. Il presidente dell’Apn Andrea Pernigotti accusa la politica: in base a una delibera del 2015 l’associazione dei pendolari è consulente dell’amministrazione comunale di Novi, «ma dal 2019 i rapporti si sono unilateralmente interrotti».
Appena un mese fa, durante il breakthrough della galleria di Serravalle, era stato ribadito che il Terzo Valico sarebbe entrato in esercizio nel 2024. L’ultima versione del Recovery Plan, tuttavia, indicherebbe come data per il completamento dell’opera il quarto trimestre del 2025. Una relazione del ministero dell’Economia, inviata a marzo a Camera e Senato, prevede il completamento del nodo di Genova e del Terzo Valico dei Giovi entro agosto 2025.
«La cosa certa è che la fine dei lavori del Terzo Valico non comporterà automaticamente la ripresa dell’esercizio sulla linea Novi-Tortona, dal momento che deve partire tutta una serie di operazioni, di prove e di collaudi – dice Pernigotti – Insomma, la città di Novi rischia seriamente di vedere il proprio collegamento su ferro con la Lombardia sospeso per dieci anni».
La Novi-Tortona è chiusa dal settembre 2017 per i lavori del Terzo Valico. La sospensione della linea sarebbe dovuta durare quattro anni, ma è difficile che i tempi vengano rispettati. «I primi a rimetterci sono i pendolari novesi che lavorano in Lombardia e non meno penalizzato sarà il collegamento fra Novi e la Lombardia», dice Pernigotti che accusa anche il disinteresse «da parte degli enti amministrativi che governano il nostro territorio e cha qualche tempo a questa parte sembrano avere tutt’altra priorità».
Secondo Pernigotti, prova ne è che «tutte le lettere inviate dalle associazioni di pendolari agli amministratori locali sono rimaste lettera morta in barba alla delibera di giunta n. 34 del 2015» in base alla quale l’amministrazione comunale di Novi riconosce all’Associazione Pendolari Novesi (Apn) il ruolo di consulente sul tema del trasporto pubblico ferroviario e interurbano.
«Questo sulla carta ma i fatti reali sono altri e dal 2019 riscontriamo che i nostri rapporti sono unilateralmente interrotti», afferma ancora il rappresentante dei pendolari novesi.
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