Condominio dice addio al gas grazie a energia solare e geotermica
A Novi Ligure il primo palazzo che si potrà "affrancare" dai combustibili fossili usando pannelli fotovoltaici e pozzi profondi 80 metri
NOVI LIGURE — Riscaldare un palazzo composto da oltre cento appartamenti con la sola energia della terra e del sole. Sembra fantascienza ma è ciò che accadrà dal prossimo settembre al condominio “Giardino” di Novi Ligure. Il grande edificio residenziale di corso Italia sarà tra i primi in provincia a dotarsi di un sistema che sfrutta pannelli fotovoltaici e pozzi geotermici per affrancarsi completamente dai combustibili fossili e avere il riscaldamento a costo zero.
«Ho già chiesto che vengano a piombare il contatore del gas», scherza (ma non troppo) l’amministratore del condominio, il geometra Riccardo Caruso, uno che il pallino per le soluzioni green e la sostenibilità ambientale ce l’ha da tempo. «Questo progetto è nato grazie alla collaborazione con Iren Smart Solutions prima ancora che si iniziasse a parlare del “Bonus 110%”, anche se i contributi governativi hanno dato un impulso determinante ai lavori – spiega – Stiamo parlando infatti di opere da diversi milioni di euro; solo l’impianto geotermico costerà circa 600 mila euro».
Ma come funzionerà? I pannelli fotovoltaici – che copriranno circa un terzo della superficie dell’edificio – produrranno energia elettrica che servirà a riscaldare l’acqua. I pozzi invece arriveranno a oltre 80 metri di profondità. «Così l’energia necessaria a riscaldare l’acqua per gli impianti si riduce di circa il 40 per cento», spiega Caruso.
«Il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti oggi, prima che sia troppo tardi – dice Caruso – Certo non tutti gli edifici possono essere convertiti in questa maniera, perché la spesa è ingente e il numero dei residenti diventa fondamentale. Al “Giardino” ci sono 102 appartamenti e poter suddividere la spesa tra tutti ci ha agevolato. È importante però prendere coscienza di ciò che ognuno di noi può fare per ridurre l’impatto ambientale, anche senza impegnare cifre così significative, ad esempio migliorando l’isolamento grazie ai “cappotti” e a infissi più efficienti. È il pianeta che ce lo chiede, prima ancora che il portafogli».