Vino, più social per tutti al premio “La buona Italia”
Il Consorzio del Gavi premia le iniziative più innovative per gestire la crisi innescata dal coronavirus
GAVI — È Banfi il vincitore del premio “La buona Italia” – organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi – per aver continuato a puntare sul binomio vino e cultura non rinunciando a organizzare la 23a edizione di Jazz & Wine, appuntamento cult, ma modificandone l’assetto per poterlo svolgere in presenza e che è anche diventato una playlist su Spotify.
Umani Ronchi, Consorzio Tutela Valcalepio e Consorzio Montefalco hanno invece ricevuto una menzione speciale per aver saputo gestire, con azioni inclusive e di lungo respiro che vanno oltre l’emergenza, la crisi innescata dal Covid.
Crisi che si è abbattuta come una scure sulle vendite del vino, con un invenduto stimato di 220 milioni di bottiglie per un calo medio del fatturato del 30 per cento, ma che i vincitori del Premio Gavi hanno affrontato pensando al prodotto non solo in termini commerciali.
Tuttavia, se la grande maggioranza di cantine e consorzi ha risposto attivando iniziative su canali finora marginalmente utilizzati, è vero che molte di queste iniziative sono state “spot”, senza una regia armonizzata.
«Quanto messo in atto dal nostro settore negli ultimi mesi rappresenta un primo importante passo – dice Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela del Gavi – ma anche un segnale incoraggiante per guardare a esempi di successo dai quali trarre apprendimento e ispirazione».