Pernigotti: “Esternalizzeremo ma in Italia”. Ecco perché non è una buona notizia
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
8 Novembre 2018
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Pernigotti: “Esternalizzeremo ma in Italia”. Ecco perché non è una buona notizia

Pernigotti afferma che esternalizzerà la produzione ma solo in Italia. Sembrerebbe una buona notizia, ma non è così: ecco perché in cinque punti

Pernigotti afferma che esternalizzerà la produzione ma solo in Italia. Sembrerebbe una buona notizia, ma non è così: ecco perché in cinque punti

NOVI LIGURE – «È intenzione dell’azienda dare corso all’esternalizzazione delle proprie attività produttive unicamente presso il territorio nazionale». Lo precisa oggi la Pernigotti. Ieri aveva annunciato la «chiusura delle attività dello stabilimento di Novi Ligure» e l’ipotesi che la produzione venisse spostata in Turchia sembrava concreta. Invece l’azienda smentisce e spiega che «sta procedendo all’individuazione di partner industriali in Italia, a cui affidare la produzione». Con due obiettivi: «cercare di ricollocare il maggior numero possibile di dipendenti» e «mantenere la qualità distintiva dei propri prodotti». «A tal fine stiamo già dialogando con alcune importanti realtà italiane del settore dolciario», concludono da Pernigotti.

Sembrerebbe una buona notizia, ma non è così. Vediamo perché in cinque punti.

Uno. Tanto per cominciare Pernigotti ribadisce che chiuderà lo stabilimento di Novi Ligure anziché metterlo sul mercato per venderlo insieme al marchio: e quella invece sarebbe l’unica strada per garantire la continuità dei posti di lavoro e la sopravvivenza dell’azienda.

Due. L’ipotesi che la produzione prima o poi possa essere spostata all’estero non era (e non è) peregrina. Lo prova il fatto che già oggi alcuni prodotti a marchio Pernigotti sono fatti in Turchia con materie prime del posto. Come le creme spalmabili: se si guardano bene le confezioni, in piccolo c’è scritto «Made in TR».

Tre. Esternalizzare significa che i prodotti oggi realizzati in viale della Rimembranza saranno fatti altrove, spezzettando l’azienda. Pernigotti siglerà intese commerciali con l’industria X per produrre le praline, con l’azienda Y per fare i gianduiotti e così via. Ok, i macchinari si possono spostare. Ma i lavoratori? Non avranno bulloni che li tengono inchiodati al pavimento, ma radici sì: la famiglia, la casa, gli amici e tutto il resto della loro vita. Cose che non si possono esternalizzare.

Quattro. Esternalizzare significa spezzettare. Che significa che tra un po’ di tempo, magari quando la bufera si sarà calmata, i Toksoz potranno semplicemente non rinnovare i contratti con l’industria X e l’azienda Y, e portare tutta la produzione in Turchia. Non se ne accorgerà nessuno, la notizia non finirà sui giornali e tanti cari saluti a Novi e all’Italia.

Cinque. Che valore ha oggi la parola della Pernigotti? L’azienda afferma che esternalizzerà in Italia. Cinque anni fa affermava che avrebbe investito per il rilancio. Tre anni fa che avrebbero portato Pernigotti a competere in tutto il mondo. L’altro ieri ha dichiarato che avrebbe chiuso lo stabilimento di Novi e ieri ha già fissato una data: 3 dicembre. Ecco, se anche avessero le intenzioni migliori del mondo, come si può avere fiducia in un’azienda che chiude una fabbrica dall’oggi al domani?

Foto: lavoratori stamattina davanti alla fabbrica © Dino Ferretti.

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