Home
Inverno a palazzo Gazzolo con il volume di Massimo Angelini
Dall'origine di alcune parole di uso comune, alle radici del nostro tempo e della confusione che lo anima: questa è la traccia del libro "L'ecologia della parola" che l'autore Massimo Angelini presenterà a palazzo Gazzolo a Voltaggio
Dall'origine di alcune parole di uso comune, alle radici del nostro tempo e della confusione che lo anima: questa è la traccia del libro "L'ecologia della parola" che l'autore Massimo Angelini presenterà a palazzo Gazzolo a Voltaggio
VOLTAGGIO – Sulle parole un po’ fingiamo di capirci, tanto poi ciascuno, nel segreto, le declina come vuole oppure, ritenendole sufficientemente chiare e comprensibili, rinuncia a pesarle e si lascia guidare dall’abitudine. Retrocedere fino alla loro radice può aiutare a recuperarne un contorno più definito e un significato meno incerto, per lo meno un significato originario, ricavato dopo averle sezionate, sbucciate, liberate dalla patina (o crosta) di significati e valori sedimentati nel tempo. E allora si scopre che dietro il sapere c’è il sale, dietro l’amore le stelle, dietro la cultura l’aratro, dietro il sacro il recinto, e che eterno non significa ciò che non ha inizio né fine, ma qualcosa che sappiamo tutti. È questa la premessa alla base del volume “L’ecologia della parola” di Massimo Angelini che sabato 12 gennaio, alle ore 21.00, negli spazi di palazzo Gazzolo a Voltaggio presenterà il suo libro.
Dall’origine di alcune parole di uso comune, alle radici del nostro tempo e della confusione che lo anima: questa è la traccia del libro, che si propone come un abbecedario o una modesta bussola per incoraggiarci a scegliere da che parte stare. Per un mondo a misura di persona o d’individuo? Orientato alla cultura o all’usura? Per un modo dialogico di essere in relazione col mondo e gli altri o perché prenda il sopravvento il monologo di un io sempre più isolato, sempre più infelice?
Dall’origine di alcune parole di uso comune, alle radici del nostro tempo e della confusione che lo anima: questa è la traccia del libro, che si propone come un abbecedario o una modesta bussola per incoraggiarci a scegliere da che parte stare. Per un mondo a misura di persona o d’individuo? Orientato alla cultura o all’usura? Per un modo dialogico di essere in relazione col mondo e gli altri o perché prenda il sopravvento il monologo di un io sempre più isolato, sempre più infelice?
Info e prenotazioni: rivolgersi all’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, organizzatore dell’evento (mail info@areeprotetteappenninopiemontese.it).