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Altri profughi ospiti in provincia
Una ventina di cittadini africani, provenienti dal centro di Lampedusa, sono ospiti di una struttura a Stazzano, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato
Una ventina di cittadini africani, provenienti dal centro di Lampedusa, sono ospiti di una struttura a Stazzano, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato
Altri venti cittadini stranieri fuggiti dall’inferno libico. Sono arrivati nei giorni scorsi a Stazzano, paese sulle colline, tra la val Borbera e la val Curone, ospiti della casa di riposo Castello di Stazzano. Hanno compiuto la stessa trafila dei loro connazionali che soggiornano nell’ostello di Alessandria o nella sede della cooperativa sociale di Novi. La fuga dalla Libia in fiamme, il viaggio sui barconi, lo sbarco a Lampedusa.
E dall’isola siciliana, sono stati catapultati nelle strutture sparse per l’Italia e per il Piemonte che hanno offerto disponibilità.
“Siamo stati informati del loro arrivo – conferma il sindaco di Stazzano Graziano Montessoro – ma non ci occupiamo noi della loro gestione. Fino ad oggi non hanno creato alcun problema. Da quanto ne so, si tratta di una ventina di persone in attesa che gli venga riconosciuto lo status di rifugiato”.
Li chiamano “libici”, ma in realtà nessuno di loro proviene dal paese nordafricano.
Si tratta di persone provenienti da diverse aree dell’Africa che avevano contratti di lavoro per ditte operanti in Libia e che sono scappati per paura di ritorsioni. La maggior parte degli ospiti a Stazzano sono cittadini nigeriani, di religione cattolica. A smistarli nei centri della provincia ha provveduto la protezione civile regionale, sulla base delle disponibilità che le strutture hanno comunicato.
E dall’isola siciliana, sono stati catapultati nelle strutture sparse per l’Italia e per il Piemonte che hanno offerto disponibilità.
“Siamo stati informati del loro arrivo – conferma il sindaco di Stazzano Graziano Montessoro – ma non ci occupiamo noi della loro gestione. Fino ad oggi non hanno creato alcun problema. Da quanto ne so, si tratta di una ventina di persone in attesa che gli venga riconosciuto lo status di rifugiato”.
Li chiamano “libici”, ma in realtà nessuno di loro proviene dal paese nordafricano.
Si tratta di persone provenienti da diverse aree dell’Africa che avevano contratti di lavoro per ditte operanti in Libia e che sono scappati per paura di ritorsioni. La maggior parte degli ospiti a Stazzano sono cittadini nigeriani, di religione cattolica. A smistarli nei centri della provincia ha provveduto la protezione civile regionale, sulla base delle disponibilità che le strutture hanno comunicato.