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Muliere: “La Regione non dà garanzie sull’ortopedia del San Giacomo”
Il Commissario dell'Asl Mario Pasino, pochi giorni fa, aveva assicurato che la decisione di accorpare il reparto all'ospedale di Tortona è temporanea, ma la Regione Piemonte - da cui dipende la Sanità provinciale - non conferma le dichiarazioni di Pasino, aprendo interrogativi sull'autonomia dei due ospedali. Lo sostiene Rocchino Muliere, capogruppo del Pd in consiglio regionale
Il Commissario dell'Asl Mario Pasino, pochi giorni fa, aveva assicurato che la decisione di accorpare il reparto all'ospedale di Tortona è temporanea, ma la Regione Piemonte - da cui dipende la Sanità provinciale - non conferma le dichiarazioni di Pasino, aprendo interrogativi sull'autonomia dei due ospedali. Lo sostiene Rocchino Muliere, capogruppo del Pd in consiglio regionale
Quale sarà il futuro del reparto di ortopedia dell’ospedale San Giacomo di Novi? Da una parte il Commissario dell’Asl Mario Pasino, pochi giorni fa, ha rassicurato che la decisione di accorpare il reparto all’ospedale di Tortona è temporanea, dall’altra la Regione Piemonte – da cui dipende la Sanità provinciale – non conferma le dichiarazioni di Pasino, aprendo interrogativi sull’autonomia dei due ospedali che potrebbero diventare un’unica struttra sanitaria, ma di qualità. E di questo si preoccupa Rocchino Muliere (nella foto), capogruppo del Pd in consiglio regionale. Il consigliere ha, infatti, presentato un interrogazione in Regione proprio per capire quali fossero gli obiettivi dell’assessore regionale.
“Rispondendo a una mia interrogazione – dice Rocchino Muliere – il vicepresidente della Giunta regionale Ugo Cavallera non é stato in grado di dare alcuna assicurazione sul futuro del reparto di ortopedia a Novi Ligure. Anzi, la risposta ha ancora rafforzato i già forti dubbi sulle prospettive della specialità. Cavallera non ha fatto altro che citare l’accordo tra i due direttori di ortopedia di Novi e Tortona e il direttore sanitario dei due ospedali. Accordo che non è in grado di confermare che da settembre, con il ritorno dalle ferie, il reparto di Novi torni a lavorare a pieno ritmo, senza alcun problema di personale. Problemi che non è difficile immaginare, anche considerando il provvedimento con cui il più che probabile nuovo assessore regionale alla Sanità, attualmente direttore generale, ha bloccato il turn over in sanità e impedito il rinnovo dei contratti dei precari. Una scelta che sta producendo forti inefficienze in molti ospedali.”
Secondo Muliere una risposta potrebbe arrivare da una vera integrazione tra i due ospedali, unica soluzione necessaria in vista dell’annunciata riduzione di personale. Una soluzione quanto mai necessaria per permettere una mobilità del personale in grado di coprire i buchi lasciati dalle decisioni della Giunta.
“Mi auguro che almeno siano coinvolte in questa situazione le realtà locali. Il sindaco di Novi e l’assemblea dei sindaci dell’Asl hanno chiesto al commissario straordinario una discussione pubblica sulla situazione all’ospedale di Novi. Mi aspetto una risposta positiva”, conclude Muliere.
“Rispondendo a una mia interrogazione – dice Rocchino Muliere – il vicepresidente della Giunta regionale Ugo Cavallera non é stato in grado di dare alcuna assicurazione sul futuro del reparto di ortopedia a Novi Ligure. Anzi, la risposta ha ancora rafforzato i già forti dubbi sulle prospettive della specialità. Cavallera non ha fatto altro che citare l’accordo tra i due direttori di ortopedia di Novi e Tortona e il direttore sanitario dei due ospedali. Accordo che non è in grado di confermare che da settembre, con il ritorno dalle ferie, il reparto di Novi torni a lavorare a pieno ritmo, senza alcun problema di personale. Problemi che non è difficile immaginare, anche considerando il provvedimento con cui il più che probabile nuovo assessore regionale alla Sanità, attualmente direttore generale, ha bloccato il turn over in sanità e impedito il rinnovo dei contratti dei precari. Una scelta che sta producendo forti inefficienze in molti ospedali.”
Secondo Muliere una risposta potrebbe arrivare da una vera integrazione tra i due ospedali, unica soluzione necessaria in vista dell’annunciata riduzione di personale. Una soluzione quanto mai necessaria per permettere una mobilità del personale in grado di coprire i buchi lasciati dalle decisioni della Giunta.
“Mi auguro che almeno siano coinvolte in questa situazione le realtà locali. Il sindaco di Novi e l’assemblea dei sindaci dell’Asl hanno chiesto al commissario straordinario una discussione pubblica sulla situazione all’ospedale di Novi. Mi aspetto una risposta positiva”, conclude Muliere.