Mediatori interculturali, ecco come funziona a Serravalle
Aperte le procedure per l'aggiornamento del registro provinciale. Chi sono e a cosa servono i mediatori? Un esempio concreto da Serravalle Scrivia, dove ne abbiamo parlato con Riccardo Lera, assessore alla sicurezza e allintegrazione
Aperte le procedure per l'aggiornamento del registro provinciale. Chi sono e a cosa servono i mediatori? Un esempio concreto da Serravalle Scrivia, dove ne abbiamo parlato con Riccardo Lera, assessore alla sicurezza e allintegrazione
Coloro che possiedono tali caratteristiche possono chiedere l’iscrizione al registro dei mediatori interculturali compilando la domanda di iscrizione, scaricabile dal sito della Provincia. Le domande dovranno pervenire entro lunedì 12 settembre 2011 al seguente indirizzo: Politiche Sociali di Alessandria, Via Guasco 49, 15121 Alessandria o consegnate a mano presso il medesimo ufficio (funzionario incaricato: Roberto Botta).
La figura del mediatore culturale è ritenuta da un numero crescente di amministrazioni comunali come essenziale per garantire una vera integrazione fra persone di provenienza non omogenea che si trovano a convivere nella stessa città. Un caso emblematico dell’importanza del lavoro svolto dai mediatori è senza dubbio quello di Serravalle Scrivia, comune che già due anni fa registrava almeno 36 diverse etnie presenti in città e una popolazione straniera che ormai rappresenta il 18% di tutta la cittadinanza, stando ai dati dell’anagrafe. Lì Riccardo Lera (nella foto), assessore con numerose deleghe fra le quali sicurezza e aggregazione sociale, ha scelto da tempo di intraprendere un percorso volto all’integrazione e alla valorizzazione del dialogo. Come spiega lo stesso assessore: “quello dei mediatori culturali è un ruolo importantissimo e insostituibile. Da quando è venuto meno l’Ics (Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo) sono aumentate le difficoltà ma bisogna dare atto alla Provincia, e in particolare all’assessore Morando, di aver fatto il possibile perché i servizi più importanti venissero mantenuti. Noi per esempio beneficiamo di contratti di 100 ore spalmati su 9 mesi, che è già qualcosa anche se risultano molto al di sotto delle nostre reali esigenze (sono di fatto 4 ore a settimana). Per i mesi estivi dobbiamo arrangiarci, e sono mesi complessi perché molti stranieri devono fare i documenti per rientrare in patria. Il lavoro dei mediatori però non è solo importante per il servizio diretto che riescono a fornire, ma anche per il lavoro di segnalazione costante dei casi più problematici e bisognosi di interventi aggiuntivi. Dal 2008 noi ,per mantenere vivo il dialogo e facilitare la conoscenza e l’integrazione, abbiamo istituito la “Consulta dei nuovi serravallesi non italiani”, un’assemblea elettiva con i rappresentanti delle 7 etnie più presenti a livello locale. Con il tempo è nata una vera e propria associazione culturale e sportiva marocchina che ha trovato spazio presso un locale comunale. In questo periodo di Ramadam per esempio, il Comune ha messo a disposizione uno spazio per gli incontri serali dei cittadini musulmani. Particolarmente significato è stato per noi l’esperimento svolto con i volontari dell’Auser, che ha consentito prima a 7 cittadini stranieri e poi, quest’anno, a 23, non solo di imparare la lingua, ma di arrivare perfino a conseguire la licenza media presso l’istituto comprensivo cittadino ‘Martiri della Benedicta’. Il prossimo anno l’esperienza si ripeterà, anche perché si tratta di un aiuto concreto alla possibilità di trovare lavoro e di integrarsi ancor meglio, ma l’obiettivo è quello di avviare anche una sperimentazione al mattino, per coinvolgere le donne marocchine. Il ruolo dei mediatori in tutto questo è essenziale, e lo è anche in altri settori vitali, come quello della collaborazione con l’Asl, che ha visto nel corso del tempo un aumento delle ore ambulatoriali dedicate al supporto ginecologico e alla preparazione alla gravidanza per le cittadine straniere. E’ proprio grazie ai mediatori si riescono a superare barriere che altrimenti sarebbero difficili da affrontare”.