Al San Giacomo primo intervento di chirurgia oncoplastica
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Al San Giacomo primo intervento di chirurgia oncoplastica

Nel corso di un intervento di mastectomia è stata realizzata l’immediata ricostruzione della mammella. L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra gli specialisti novesi ed il primario di chirurgia plastica di Alessandria

Nel corso di un intervento di mastectomia è stata realizzata l?immediata ricostruzione della mammella. L?operazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra gli specialisti novesi ed il primario di chirurgia plastica di Alessandria

Per la prima volta all’ospedale San Giacomo di Novi Ligure è stato effettuato un intervento di mastectomia “skin sparing”. Il termine inglese, che letteralmente significa “risparmio della pelle”, sta ad indicare una particolare tecnica chirurgica che consistente nell’asportazione della ghiandola mammaria con la conservazione della cute e dell’areola, allo scopo di effettuare una ricostruzione immediata del seno. A condurre l’intervento, eseguito la settimana scorsa su di una paziente di 50 anni affetta da carcinoma mammario, è stato condotto dal chirurgo senologo dell’ospedale San Giacomo, dottor Pier Carlo Rassu, in collaborazione con il dottor Renzo Panizza, primario della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica dell’ospedale di Alessandria.

“Questa combinazione tra chirurgia oncologica e chirurgia plastica, definita “chirurgia oncoplastica”, rappresenta una vera rivoluzione nell’approccio alla malattia oncologica della mammella per quanto riguarda la realtà novese. – spiega Paola Repetti, dell’Azianda Sanitaria Locale di Alessandria – Di norma praticata nei grandi centri accreditati; la tecnica “skin sparing” ha lo scopo di ottenere la massima radicalità oncologica contestualmente al miglior risultato cosmetico.” 

L’intervento eseguito per la prima volta al San Giacomo va incontro alla crescente richiesta di chirurgia oncoplastica. La ricostruzione mammaria immediata non rappresenta, infatti, un maggior rischio di ripresa locale o sistemica di malattia, bensì permette alle donne mastectomizzate di riconoscersi nella propria immagine corporea, riducendo il forte impatto psicologico che sempre comporta questo delicato intervento.

“E’ da considerare, tuttavia, che per poterla realizzare occorrono condizioni particolari. La possibilità di applicare questa tecnica va, pertanto, valutata sul singolo caso oncologico.”

 

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