Allarme rosso
Novi Ligure si conferma la cittadina più agitata della nostra provincia, politicamente parlando. Infatti mentre sul fronte Pdl si attende con curiosità se finalmente Alfano manterrà la promessa e si svolgeranno i congressi cittadini e provinciali a novembre (e staremo a vedere se a Novi ci saranno sorprese o se ci sarà una candidatura unitaria), nel Pd le acque non cessano di esser agitate.
Novi Ligure si conferma la cittadina più agitata della nostra provincia, politicamente parlando.? Infatti mentre sul fronte Pdl si attende con curiosità se finalmente Alfano manterrà la promessa e si svolgeranno i congressi cittadini e provinciali a novembre (e staremo ?a vedere se a Novi ci saranno sorprese o se ci sarà una candidatura unitaria), nel Pd le acque non cessano di esser agitate.?
La prima doccia fredda per molti è arrivata tempo fa, con la notizia che Marubbi ha scelto la carriera lavorativa al posto della politica, dando le proprie dimissioni dagli assessorati che ricopriva, tranne il bilancio. Un trauma per chi sperava nella sua candidatura quale successore di Robbiano e forse un sospiro di sollievo per chi la temeva.
Sicuramente un grattacapo in più per il prossimo candidato a sindaco, perché Marubbi il suo mestiere lo sa fare bene e quindi trovare un altro assessore al bilancio così puntuale non sarà facile.
Altra doccia fredda quando sul bollino verde la maggioranza è andata sotto.
Segno lampante che se la giunta non farà il proprio dovere o se la minoranza dovesse presentare provvedimenti interessanti, non sarà scontato che verranno accolti gli ordini di scuderia.
Ultima botta le dimissioni dell’attuale segretario cittadino, Cecilia Bergaglio, che per motivi di lavoro non riuscirà più a seguire la segreteria novese.
In carica da quasi due anni, Cecilia era succeduta al quinquennio di Simone Tedeschi e l’anno scorso era stata riconfermata quale unico candidato.
Molto incerto, però, appare il nome del suo successore.
La questione tiene banco in città da qualche settimana e c’è chi parla di liti interne sulla linea da seguire sui tanti argomenti che il Pd dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Come non ricordare le polemiche sorte in occasione del referendum sull’acqua, dove noti esponenti (D’Ascenzi ovviamente) del partito arrivarono al punto di stracciare la tessera in polemica con la direzione locale novese?
Così come la presenza dei rottamatori, reduci da un buon successo con la loro “Prossima Fermata” novese, si dice che crei qualche disagio ai Soloni del partito.
Per aumentare il caos, qualche “buontempone” ha pensato bene di mettere in giro la voce che il prossimo segretario poteva essere proprio il portavoce dei“ferrovieri” novesi.
Ma Matteo Morando non parrebbe disponibile a ricoprire ulteriori incarichi all’interno del partito.
Raggiunto via web mi ha confermato che non intende fare il segretario per ragioni legate all’esercizio della propria professione e che, ad ogni buon conto, sarà il coordinamento del Pd a decidere la soluzione più appropriata per l’organizzazione interna del circolo cittadino.
Quindi se possiamo smentire il nome di Matteo, la possibilità di un segretario rottamatore non è da escludere.
Dipenderà da quanto peseranno le divisioni interne e quanto vorranno impegnarsi illustri cittadini, per preparare la volata all’ancora ignoto candidato sindaco.
Sicuramente pare finita l’era dei giovani segretari, perché da più parti si chiede una figura matura che sappia dare più ascolto ai notabili del partito e dia un’immagine più rassicurante verso gli elettori.
Le scommesse sono aperte.
[Segui gli articoli di Ermanno Cecconetto sul suo blog]