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Non ronde, ma un “comitato spontaneo” in aiuto delle forze dell’ordine
A Novi i residenti della zona del basso Pieve hanno creato un gruppo Facebook per "salvaguardare le nostre proprietà e l'incolumita degli abitanti" e aiutare le forze dell'ordine a presidiare il territorio dove si sono verificati una serie di furti
A Novi i residenti della zona del basso Pieve hanno creato un gruppo Facebook per "salvaguardare le nostre proprietà e l'incolumita degli abitanti" e aiutare le forze dell'ordine a presidiare il territorio dove si sono verificati una serie di furti
Gli abitanti del Basso Pieve, che nell’ultimo mese hanno subito una serie di furti, scrivono ai sindaci di Novi Ligure e Pozzolo Formigaro e al prefetto di Alessandria per chiedere più sicurezza e per chiarire il motivo della loro iniziativa. A seguito delle “intrusioni” dei ladri, gli stessi abitanti hanno infatti promosso un gruppo su Facebook per restare in contatto, visto che si tratta di una zona residenziale con villette isolate e spesso anche distanti tra loro, e per tentare di contrastare l’operato dei ladri e dei topi d’appartamento. “Non ci vogliamo sostituire alle forze dell’ordine”, precisano. E, nel contempo, si sono, però, anche rivolti alle autorità perché pongano maggiore attenzione nella prevenzione di questi reati.
“Da quando sono stato derubato tutto è cambiato – scrive uno dei promotori del gruppo – a parte il danno economico, ho scoperto quale sia il dolore di essere privati dei ricordi più cari. Ma è ancora più doloroso quello che rimane da tale esperienza: si perde la serenità familiare, si vive barricati nelle proprie abitazioni, diffidando di ogni persona sconosciuta di cui si incrocia lo sguardo o che si nota nei pressi della propria abitazione, non si dorme più il sonno ristoratore ed ogni minimo rumore notturno o scricchiolio è motivo di allarme”.
“È per tale motivo che ho deciso di utilizzare il mio tempo libero al servizio degli altri – spiega ancora – fondando questo “comitato spontaneo” il cui scopo è la salvaguardia delle proprietà private e soprattutto l’incolumità degli abitanti. Gli iscritti sono tutte persone rette e oneste che si adoperano con non comune spirito di sacrifico, grande solidarietà e generosità per lo scopo”.
Man mano che il gruppo cresceva, afferma uno degli organizzatori, è iniziato un “monitoraggio continuo del territorio, lo scambio delle informazioni con l’incrocio dei dati ottenuti e l’immediata comunicazione degli stessi alle forze dell’ordine. Abbiamo subito rilevato un sensibile diminuzione dei reati consumati sebbene i tentativi siano ancora quantomeno quotidiani”.
“Ribadiamo che il nostro gruppo è ben lungi dal volersi sostituire alle forze dell’ordine – dicono ancora i rappresentanti del comitato – e chiediamo ai sindaci e al prefetto di poter continuare a contare sulla rassicurante presenza delle forze di polizia che perlustrano i nostri territori più a rischio, ad ogni ora del giorno e della notte, impegnandoci a fornire il nostro modesto supporto”.
Sul In novese in edicola il serivzio completo
“Da quando sono stato derubato tutto è cambiato – scrive uno dei promotori del gruppo – a parte il danno economico, ho scoperto quale sia il dolore di essere privati dei ricordi più cari. Ma è ancora più doloroso quello che rimane da tale esperienza: si perde la serenità familiare, si vive barricati nelle proprie abitazioni, diffidando di ogni persona sconosciuta di cui si incrocia lo sguardo o che si nota nei pressi della propria abitazione, non si dorme più il sonno ristoratore ed ogni minimo rumore notturno o scricchiolio è motivo di allarme”.
“È per tale motivo che ho deciso di utilizzare il mio tempo libero al servizio degli altri – spiega ancora – fondando questo “comitato spontaneo” il cui scopo è la salvaguardia delle proprietà private e soprattutto l’incolumità degli abitanti. Gli iscritti sono tutte persone rette e oneste che si adoperano con non comune spirito di sacrifico, grande solidarietà e generosità per lo scopo”.
Man mano che il gruppo cresceva, afferma uno degli organizzatori, è iniziato un “monitoraggio continuo del territorio, lo scambio delle informazioni con l’incrocio dei dati ottenuti e l’immediata comunicazione degli stessi alle forze dell’ordine. Abbiamo subito rilevato un sensibile diminuzione dei reati consumati sebbene i tentativi siano ancora quantomeno quotidiani”.
“Ribadiamo che il nostro gruppo è ben lungi dal volersi sostituire alle forze dell’ordine – dicono ancora i rappresentanti del comitato – e chiediamo ai sindaci e al prefetto di poter continuare a contare sulla rassicurante presenza delle forze di polizia che perlustrano i nostri territori più a rischio, ad ogni ora del giorno e della notte, impegnandoci a fornire il nostro modesto supporto”.
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