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Cinema, offensiva diplomatica
Si cerca di aggirare il cavillo che blocca la nuova multisala. A causa di una norma legislativa, i novesi non possono aprire ciò su cui hanno investito
Si cerca di aggirare il cavillo che blocca la nuova multisala. A causa di una norma legislativa, i novesi non possono aprire ciò su cui hanno investito
Cinema Iris, si tenta l’offensiva diplomatica con la Regione per ottenere l’apertura della multisala, bloccata per un cavillo burocratico.
Dopo la chiusura dell’unico cinema della città, nel dicembre 2006, e dopo varie vicissitudini, l’Iris è stato rilevato dall’imprenditore genovese Alessandro Giacobbe, che ha ricavato quattro sale nella struttura. Pertanto oggi la multisala sarebbe pronta, però, a causa di un decreto, Novi non rientra nel novero dei locali per la proiezione concesso al territorio. In base a questa norma, i novesi potrebbero (come sta avvenendo da quattro anni) solo recarsi a Tortona, Alessandria, Spinetta e negli altri cinema del circondario. Una beffa per chi ha investito e non può aprire.
Per questo sta intervenendo il Comune, perché la Regione attui una deroga, in ragione del fatto che Novi ha sempre avuto il proprio cinema (addirittura quattro: Iris, Italia, Moderno e Cristallo) sino alla fine degli anni Novanta. Il cinema svolge soprattutto una funzione sociale che sarebbe importante per una città di 30 mila abitanti. L’ipotesi da scongiurare, visto che il conteggio dei locali per bacino provinciale viene effettuato non sul numero delle sale ma dei posti a sedere, è l’abolizione di una delle quattro sale di proiezione predisposte all’Iris.
«Siamo fiduciosi di arrivare a una convergenza d’intenti – commenta il sindaco Lorenzo Robbiano – infatti stiamo continuando ad avere contatti con la Regione nel tentativo di sbloccare al più presto la situazione. Per noi l’importante è che si arrivi a modificare il decreto, perché non è accettabile che a Novi siano contemplati non più di cento posti a sedere».
La legge regionale – firmata dalla presidente Mercedes Bresso nel dicembre 2005 – cui poi ha fatto seguito un decreto regionale nel maggio 2006, deriva da un decreto legislativo nazionale del gennaio 2004, che a sua volta è stato emanato in base a una legge nazionale del luglio 2002. Insomma, non è proprio una notizia dell’ultimora.
In sostanza, allo stato attuale dei fatti, la multisala Iris non può riaprire, poiché solo la sala grande prevede 250 posti in platea e 100 in galleria, senza contare le altre di superficie più ridotta. L’ultima lettera alla Regione è stata inviata dal Comune alla fine di ottobre, ma ancora non è arrivata risposta. Rimane solo la certezza dell’ennesima stagione persa. Quindi anche per questo inverno, i novesi dovranno sobbarcarsi le trasferte per andare al cinema.
Dopo la chiusura dell’unico cinema della città, nel dicembre 2006, e dopo varie vicissitudini, l’Iris è stato rilevato dall’imprenditore genovese Alessandro Giacobbe, che ha ricavato quattro sale nella struttura. Pertanto oggi la multisala sarebbe pronta, però, a causa di un decreto, Novi non rientra nel novero dei locali per la proiezione concesso al territorio. In base a questa norma, i novesi potrebbero (come sta avvenendo da quattro anni) solo recarsi a Tortona, Alessandria, Spinetta e negli altri cinema del circondario. Una beffa per chi ha investito e non può aprire.
Per questo sta intervenendo il Comune, perché la Regione attui una deroga, in ragione del fatto che Novi ha sempre avuto il proprio cinema (addirittura quattro: Iris, Italia, Moderno e Cristallo) sino alla fine degli anni Novanta. Il cinema svolge soprattutto una funzione sociale che sarebbe importante per una città di 30 mila abitanti. L’ipotesi da scongiurare, visto che il conteggio dei locali per bacino provinciale viene effettuato non sul numero delle sale ma dei posti a sedere, è l’abolizione di una delle quattro sale di proiezione predisposte all’Iris.
«Siamo fiduciosi di arrivare a una convergenza d’intenti – commenta il sindaco Lorenzo Robbiano – infatti stiamo continuando ad avere contatti con la Regione nel tentativo di sbloccare al più presto la situazione. Per noi l’importante è che si arrivi a modificare il decreto, perché non è accettabile che a Novi siano contemplati non più di cento posti a sedere».
La legge regionale – firmata dalla presidente Mercedes Bresso nel dicembre 2005 – cui poi ha fatto seguito un decreto regionale nel maggio 2006, deriva da un decreto legislativo nazionale del gennaio 2004, che a sua volta è stato emanato in base a una legge nazionale del luglio 2002. Insomma, non è proprio una notizia dell’ultimora.
In sostanza, allo stato attuale dei fatti, la multisala Iris non può riaprire, poiché solo la sala grande prevede 250 posti in platea e 100 in galleria, senza contare le altre di superficie più ridotta. L’ultima lettera alla Regione è stata inviata dal Comune alla fine di ottobre, ma ancora non è arrivata risposta. Rimane solo la certezza dell’ennesima stagione persa. Quindi anche per questo inverno, i novesi dovranno sobbarcarsi le trasferte per andare al cinema.