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Novi, due interventi di lipofilling
Un nuovo traguardo per lospedale San Giacomo nel campo della chirurgia ricostruttiva. Presso il reparto di Chirurgia Generale sono stati effettuati due interventi di trapianto di cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo addominale del paziente stesso.
Un nuovo traguardo per lospedale San Giacomo nel campo della chirurgia ricostruttiva. Presso il reparto di Chirurgia Generale sono stati effettuati due interventi di trapianto di cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo addominale del paziente stesso.
Un nuovo traguardo per l’ospedale San Giacomo nel campo della chirurgia ricostruttiva. Presso il reparto di Chirurgia Generale sono stati effettuati due interventi di trapianto di cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo addominale del paziente stesso. La tecnica, già collaudata con successo in altri centri, è nota con il termine di “lipofilling” ed è tipica della chirurgia plastica ricostruttiva ma può essere adottata anche in chirurgia generale per risolvere situazioni altrimenti non trattabili. Il dottor Pier Carlo Rassu, chirurgo senologo del nosocomio novese, ha adottato questa tecnica in due pazienti; nel primo caso è stato trattata con successo una cicatrice della mammella sottoposta a radioterapia mentre, nel secondo caso, si è sottoposto al trapianto delle cellule staminali un paziente con ulcere vascolari degli arti inferiori presenti da oltre un decennio e già trattate senza successo con interventi medici e chirurgici. Entrambi i pazienti sono stati operati in Day Surgery e sono stati dimessi il giorno dopo. Gli studi recenti hanno dimostrato come il tessuto adiposo sia una fonte di cellule staminali che possono essere prelevate e trasferite in un sito ricevente per rigenerare un tessuto danneggiato. Il lipofilling viene indicato nei casi di radionecrosi (complicanza della radioterapia), danno tissutale da sostanze chemioterapiche, piaghe da decubito, ulcere vascolari croniche, esiti cicatriziali di traumi, interventi chirurgici o ustioni e, in particolare nella ricostruzione della mammella per correggere cicatrici retraenti e deformanti, riempire aree atrofiche o depresse, fibrosi tessutali. La “tecnica – spiega il dottor Rassu – si basa sul prelievo di grasso cutaneo del paziente, generalmente dalla zona addominale, che viene opportunamente trattato per ricavarne le cellule staminali da impiantare nel sito da trattare. L’intervento dura circa un’ora e richiede la sedazione da parte dell’anestesista”. Grazie a questa nuova tipologia di trattamenti che va ad aggiungersi alla chirurgia oncoplastica della mammella l’ospedale di Novi oggi è in grado di offrire una più ampia gamma di servizi al pari di altre strutture più accreditate.