Va in scena l’integrazione alla Casa di Riposo, dove i profughi vanno a scuola dai pensionati
Venti profughi africani, sei ragazzi diversamente abili e gli ospiti della residenza per anziani del Castello di Stazzano. Tutti insieme - in uno spettacolo - per festeggiare l'arrivo imminente del Natale. L'iniziativa messa in piedi da per proporre una giornata all'insegna dell'integrazione, dopo i timori e la diffidenza per la presenza degli stanieri nel piccolo paese
Venti profughi africani, sei ragazzi diversamente abili e gli ospiti della residenza per anziani del Castello di Stazzano. Tutti insieme - in uno spettacolo - per festeggiare l'arrivo imminente del Natale. L'iniziativa messa in piedi da per proporre una giornata all'insegna dell'integrazione, dopo i timori e la diffidenza per la presenza degli stanieri nel piccolo paese
Il progetto è stato messo in piedi al Castello di Stazzano, che oltre alla Casa di Riposo, ospita la Comunità Terapeutica Ergon e da qualche mese anche una ventina di giovani profughi, provenienti da Nigeria, Ghana e Gambia.
I ragazzi erano arrivati – in qualità di rifugiati politici – lo scorso giugno, in seguito ai disordini e guerriglie nei loro Paesi di origine. In particolare, gli scontri più duri erano avvenuti in Nigeria – la scorsa primavera – in seguito alle elezioni presidenziali. Lo scontro politico-religioso e le violenze avevano infiammato il nord del Paese, in reazione alla vittoria elettorale del presidente uscente Goodluck Jonathan. E tra maggio e luglio, erano stati diversi i centri italiani che avevano deciso di ospitare i rifugiati, che avevano chiesto asilo politico, unitamente ai molti provenienti dalla Libia e da tutto il Nord Africa. E Stazzano è tra questi.
Ospiti della struttura, i profughi lavorano e collaborano con i disabili del centro e soprattutto con gli anziani. Ed è proprio alla Casa di Riposo che hanno incontrato Angela Riccardi, che per tutti è “la prof”. La signora Angela – 94 anni – è stata per lungo tempo una professoressa ed ora ha deciso di fornire lezioni di italiano ai ragazzi africani. E di loro dice: “Imparano molto in fretta, sono studenti modello”.
Ed è proprio per “sfoggiare” il loro italiano e soprattutto per ringraziare dell’ospitalità, che i ragazzi hanno deciso di organizzare uno spettacolo natalizio, coinvolgendo anche gli altri ospiti della struttura. Uno spettacolo – che si è tenuto ieri pomeriggio – che ha portato con sé un po’ di Africa, di tradizioni popolari, ma anche religiose: “Molti di loro sono cattolici e hanno voluto recitare preghiere, altri, invece hanno soltanto deciso di far conoscere le loro tradizioni, attraverso la musica”, spiegano gli organizzatori.
Vincenzo – educatore – spiega che i profughi vorrebbero rimanere in Italia ed in particolare a Stazzano, ma la loro situazione è molto complicata: “Le condizioni nei loro luoghi di origine sono ancora molto difficili e qui si stanno integrando bene, ma per restare ci vuole il permesso di soggiorno. Per il momento, come rifugiati, ottengono permessi temporanei, che hanno iter molto lunghi e complicati. Qualcuno si reca periodicamente a Torino, dove vengono valutate le loro singole situazioni, nonché i requisiti per poter restare. E ovviamente, in queste condizioni, è anche molto difficile trovare un lavoro al di fuori della struttura. Da parte nostra possono rimanere quanto vogliono, ma al momento non sappiamo in quanto tempo la situazione potrà essere risolta, per loro”.
(nella foto i venti profughi, insieme alla prof. Angela Riccardi)