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Sfuma il “sogno” della Maruzzella
La Maruzzella potrebbe avere deciso di non insediarsi a Novi. L'azienda che da alcuni anni tenta di aprire un nuovo stabilimento per la produzione di tonno in scatola sembra avere rinunciato di fronte alle limitazioni imposte dalla conferenza dei servizi
La Maruzzella potrebbe avere deciso di non insediarsi a Novi. L'azienda che da alcuni anni tenta di aprire un nuovo stabilimento per la produzione di tonno in scatola sembra avere rinunciato di fronte alle limitazioni imposte dalla conferenza dei servizi
La Maruzzella potrebbe avere deciso di non insediarsi a Novi. L’azienda che da alcuni anni tenta di aprire un nuovo stabilimento per la produzione di tonno in scatola sembra avere rinunciato di fronte alle limitazioni imposte dalla conferenza dei servizi ed al ricorso al Tar presentato dalla Novi Elah Dufour. A comunicarlo il sindaco Lorenzo Robbiano, nel corso della conferenza di fine anno. “La Maruzzella avrebbe potuto chiedere il permesso di costruire sin dalla scorsa primavera, dopo che la conferenza dei servizi aveva rilasciato l’autorizzazione, condizionata da alcune prescrizioni. Questo al di là del ricorso presentato da un privato e cioè dalla Novi. Ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione con una richiesta di avvio delle procedure. A questo punto pensiamo che l’azienda abbia deciso di fare altre scelte”.
L’assessore Paola Cavanna ha però ricordato che i tempi per chiedere l’autorizzazione per costruire lo stabilimento nell’area industriale “Sen” non sono ancora scaduti e che quindi la Maruzzella sarebbe ancora in tempo.
La Maruzzella voleva rilanciare la sua produzione di tonno in scatola dopo la chiusura dello stabilimento di Marano Lagunare, nei pressi di Udine, e aveva ottenuto il via libera dalla Provincia a condizione di non produrre oltre le 75 tonnellate giornaliere, per non condizionare le produzioni alimentari limitrofe, come quella del cioccolato Novi, che ne temeva gli odori.
La ditta, almeno all’inizio, intendeva realizzare un impianto da 40 mila metri quadri, di cui 8 mila coperti con uffici, aree per il decongelamento della materia prima e per l’inscatolamento, spazio destinato ai macchinari di sterilizzazione e allo stoccaggio del prodotto finito. L’impresa costruttrice doveva essere la Tre Colli di Carrosio, su progetto della società Multipraga.
La Novi Elah Dufour ricorse al Tar contro l’autorizzazione della Provincia, ma il tribunale amministrativo deve ancora pronunciarsi sul caso.
L’assessore Paola Cavanna ha però ricordato che i tempi per chiedere l’autorizzazione per costruire lo stabilimento nell’area industriale “Sen” non sono ancora scaduti e che quindi la Maruzzella sarebbe ancora in tempo.
La Maruzzella voleva rilanciare la sua produzione di tonno in scatola dopo la chiusura dello stabilimento di Marano Lagunare, nei pressi di Udine, e aveva ottenuto il via libera dalla Provincia a condizione di non produrre oltre le 75 tonnellate giornaliere, per non condizionare le produzioni alimentari limitrofe, come quella del cioccolato Novi, che ne temeva gli odori.
La ditta, almeno all’inizio, intendeva realizzare un impianto da 40 mila metri quadri, di cui 8 mila coperti con uffici, aree per il decongelamento della materia prima e per l’inscatolamento, spazio destinato ai macchinari di sterilizzazione e allo stoccaggio del prodotto finito. L’impresa costruttrice doveva essere la Tre Colli di Carrosio, su progetto della società Multipraga.
La Novi Elah Dufour ricorse al Tar contro l’autorizzazione della Provincia, ma il tribunale amministrativo deve ancora pronunciarsi sul caso.