In città potrebbe sparire il giudice di pace. Stessa sorte a Serravalle
Torna il problema dei tagli al tribunale di Novi, che rischia di perdere l'ufficio del giudice di pace per solo 9 pratiche, rispetto ai numeri consentiti dal nuovo decreto. Ancora più a rischio Serravalle, dove il numero nell0anno passato è stato di molto inferiore. Tutto potrebbe essere accorpato ad Alessandria, ma gli avvocati si lamentano.
Torna il problema dei tagli al tribunale di Novi, che rischia di perdere l'ufficio del giudice di pace per solo 9 pratiche, rispetto ai numeri consentiti dal nuovo decreto. Ancora più a rischio Serravalle, dove il numero nell0anno passato è stato di molto inferiore. Tutto potrebbe essere accorpato ad Alessandria, ma gli avvocati si lamentano.
Per quanto riguarda il Giudice di Pace, la forbice del governo ha fissato in 568 pratiche all’anno il limite di sopravvivenza e Novi, con il giudice Mario Sitragna, di Casale, è arrivato a 557 nel 2011, solo nove pratiche dal limite richiesto. A Serravalle, invece, la media delle pratiche è di 300.
Il decreto legislativo del governo Monti, approvato poco prima di Natale, prevede la soppressione prima e l’accorpamento poi, di 674 uffici del Giudice di Pace su 846. Quelli di Novi e Serravalle saranno accorpati ad Alessandria e stessa sorte in provincia toccherà anche ad Ovada e Valenza. L’obiettivo sarà quello di recuperare risorse sia di giudici sia di personale amministrativo da destinare alla sede accorpata.
Nel caso di Novi il bacino di utenza è molto vasto e se davvero il Giudice di Pace scomparisse significherebbe per chi, ad esempio, vive in Alta Val Borbera percorrere un centinaio di chilometri per arrivare ad Alessandria.
Il decreto, però, prevede che gli uffici possano restare in vita se i Comuni, sede di Giudice di Pace, si dichiareranno pronti ad accollarsi l’onere del loro mantenimento, cioè l’affitto dei locali, il riscaldamento e lo stipendio del personale amministrativo. A carico dello Stato rimarrebbero solamente i magistrati. Ma si tratta di condizioni difficili da sostenere per i Comuni.
Inizia così la protesta degli addetti ai lavori e degli avvocati, convinti che l’accorpamento degli uffici del Giudice di Pace invece di favorire un’accelerazione dei processi e la riduzione dei tempi dei giudizi, determinerebbe intasamenti al tribunale accorpante.
Da Alessandria fanno inoltre sapere che lo scorso anno sono state trattate oltre mille cause penali e 2.500 civili ed ora – con il nuovo decreto – potrebbero arrivare centinaia di altre pratiche dalle sedi distaccate. E per il tribunale di Novi potrebbe avviarsi la strada verso la chiusura dell’intera sezione.