Sitraci S.p.a.
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Per parlare della storia di Sitraci bisogna fare un balzo indietro di quasi 50 anni. L’anno è il 1964. Il 22 agosto si costituisce la Società Italiana per il traforo del Ciriegia-Mercantour

Per parlare della storia di Sitraci bisogna fare un balzo indietro di quasi 50 anni. L?anno è il 1964. Il 22 agosto si costituisce la Società Italiana per il traforo del Ciriegia-Mercantour

Per parlare della storia di Sitraci bisogna fare un balzo indietro di quasi 50 anni. L’anno è il 1964. Il 22 agosto si costituisce la Società Italiana per il traforo del Ciriegia-Mercantour. La società per azioni ha come fine la costruzione di un tunnel che colleghi Italia e Francia là dove si innalza il Monte Ciriegia, nel cuneense. In quel punto suolo transalpino e suolo italiano sono a un tiro di schioppo. L’idea sembra essere di quelle vincenti, sono in molti a volere far parte delle neonata società. La Sitraci Spa arriva a contare ben 62 associati, i più diversi tra loro. I comuni della “Granda” e le Province di Cuneo e Imperia sono i più interessati nella realizzazione del traforo. Anche le confinati realtà alessandrine, astigiane e torinesi sono molto attirate dall’affare. Nella sola provincia di Alessandria sono cinque i partner a entrare nel gruppo. Palazzo Ghilini è addirittura il quarto azionista con 205.276 azioni detenute, pari al 3,24% del capitale sociale. Con la Provincia troviamo il Comune di Novi Ligure, il Comune di Acqui Terme, quello di Casale Monferrato e la Camera di Commercio di Alessandria. Ci sono anche privati che investono molto: Garboli Spa, socio maggioritario, Fondazione Crc, Preve Costruzioni. Ma anche alcune realtà pubbliche scollegate dal territorio del Ciriegia credono nel progetto: dalla Camera di Commercio di Pavia fino ad arrivare alle Province di Bergamo e Brescia. Perfino nella più profonda Lombardia «la promozione dei trafori stradali e autostradali nelle Alpi Marittime, delle vie di accesso e di tutte le opere che saranno necessarie al loro funzionamento» trova finanziatori. Questo dispiego di forze mette sul campo una società che arriverà ad avere un capitale sociale di 3.167.100 euro, suddivisi in 6.334.200 azioni del valore nominale di 0,50 euro.

Nella storia del Sitraci, però, c’è poca trama. Dalla nascita si passa subito alla conclusione. Nonostante passino ben 45 anni di distanza tra i due momenti, del traforo del Ciriegia non vi è ombra. Andando oggi ai piedi del Monte non si troverà nessun tunnel a collegare Italia e Francia. Anche tra le grandi infrastrutture a corredo dell’opera principale pare esserci altro a mancare all’appello. Il progetto è andato progressivamente in declino. Ed è un fatto d’attualità la fine della società che avrebbe dovuto realizzarlo. Nel 2008 la Provincia di Cuneo avvia il processo per fondere e incorporare Sitraci in Geac spa, la società che si occupa dell’amministrazione e della gestione della aeroporto di Cuneo-Levaldigi. Progressivamente molti soci fanno pervenire la loro richiesta di recesso. Tutte le realtà extra cuneensi se ne vanno. Il comune di Novi vende le sue 879 azioni, pari allo 0,01% di quelle totali. La Provincia di Alessandria nel 2009 indice un’asta per vendere il suo 3,24% al valore di 102.638 euro. A ruota nel 2010 la Camera di Commercio di Alessandria decide per la vendita delle sue 821 azioni, prezzo 410,50 euro. Così molti altri associati danno l’addio al gruppo. Un gruppo che negli ultimi anni non viaggiava certo in buone acque. Gli ultimi bilanci della sua attività registrano sempre una perdita: 260.452 euro nel 2008, 654.097 nel 2009, 315.210 nel 2010. A quel punto la Società Italiana per il traforo del Ciriegia-Mercantour è un affare già concluso. Il 20 aprile del 2009 l’assemblea dei soci si è detta favorevole alla fusione della società in Geac spa. Poco più di un anno dopo, il 31 dicembre 2010, l’incorporazione mediante fusione nella società che gestisce l’aeroporto di Cuneo-Levaldigi si compie.

 


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