Truffe in farmacia? Il caso di Novi nel mirino delle Iene
"Dalla farmacia si fanno fare ricette ad hoc dai medici, poi ci mettono i bollini e le mandano all'Asl per il rimborso. I farmaci senza fustella provano a rivenderli al banco per guadagnarci due volte. Se non riescono a rivenderli li buttano via". E' la sconvolgente denuncia emersa dalla trasmissione le Iene andata in onda ieri
"Dalla farmacia si fanno fare ricette ad hoc dai medici, poi ci mettono i bollini e le mandano all'Asl per il rimborso. I farmaci senza fustella provano a rivenderli al banco per guadagnarci due volte. Se non riescono a rivenderli li buttano via". E' la sconvolgente denuncia emersa dalla trasmissione le Iene andata in onda ieri
“Buttano via farmaci buoni. Una bella truffa ai danni dei cittadini, ma Gabriele, uno studente di farmacia, riesce ad infilarsi nella farmacia. La prima lezione è vendere al cliente più farmaci possibili e la seconda lezione è subito lo sfustellamento e cioè staccare le etichette dai farmaci di fascia A (con ricetta medica e mutuabili) dai farmaci non ancora venduti e appena arrivati in farmacia”. Le fustelle andrebbero, invece, tolte quando i farmaci vengono venduti ai pazienti. Ma, nel filmato – effettuato da una telecamera nascosta – si vede il retro della farmacia, dove ci sono montagne di farmaci abbandonati. Le fustelle vanno a finire su ricette, già presenti in farmacia, e i farmaci non venduti vengono buttati, insieme a quelli scaduti.
Le irregolarità non sarebbero finite qui: “Quando devono preparare i farmaci con un principio attivo, le dosi vengono fatte a caso e spesso superano anche di due volte e mezzo il dosaggio prescritto dal medico”, a spiegarlo sempre l’inviata delle Iene, che ha fatto analizzare un campione di un farmaco che conteneva “spironolattone”, ma il preparato è risultato contenere una dose eccessiva per il paziente che l’aveva prescritta e il tutto perché non era stata pesata dalla farmacista che l’aveva preparata, proprio sotto gli occhi dello studente infiltrato. In più, un medico intervistato ha spiegato che il sovraddosaggio del farmaco avrebbe anche potuto portare alla morte dei pazienti.
Ma quando Nadia Toffa va alla farmacia per fare delle domande, con la scusa di essere una paziente, insospettita per aver ricevuto alcuni farmaci privi di fustella (pur non avendo portato con sè la ricetta dove apporre il tagliando), sia la titolare della farmacia, che la figlia, si difendono affermando che in tutte le farmacie si lavora così e che sono oltre 20 anni che questo sistema viene utilizzato: “Non si tratta di irregolarità, ma solo di un servizio ai pazienti, che non hanno ancora portato la ricetta”. Ma i farmaci sono stati portati ai Carabinieri di Novi, dove “Le Iene” sono state sottoposte ad oltre 4 ore di interrogatorio, dopo il quale sono intervenuti i Nas, che hanno fatto chiudere la farmacia, dove tuttora le serrande restano abbassate, con un solo e semplice cartello: “chiuso”.