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Amministrative 2012, la sfida è tutta a sinistra
Sfida a tre, per ora, a Serravalle Scrivia dove in primavera i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Il centro sinsitra non riesce a trovare un candidato unitario; il centro destra valuta un'alleanza con il candidato del Pd, sostenuto da una lista civica
Sfida a tre, per ora, a Serravalle Scrivia dove in primavera i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Il centro sinsitra non riesce a trovare un candidato unitario; il centro destra valuta un'alleanza con il candidato del Pd, sostenuto da una lista civica
Sfida a tre a Serravalle Scrivia dove in primavera i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Come cinque anni fa, il centro sinsitra si presenta diviso alle urne, con ben tre candidati di “area”, sostenuti da liste civiche. L’ultimo ad annunciare la sua candiatura, dopo Alberto Carbone ed Emanuele Parodi è Elio Pollero con “Serravalle Futura” che raccoglie l’eredità della lista Unione per Serravalle di Lelio Demicheli. Una discesa in campo che sottolinea la frattura, ormai insanabile nel centro sinistra non diviso in due, ma addirittura in tre.
“Correremo da soli, nessun percorso di ricomposizione del centro-sinistra, frantumato nel 2007, è stato possibile, non abbiamo riscontrato nessuna apertura ad un confronto capace di costruire una fase nuova”, dice Pollero.
L’esponente di Serravalle Futura indica nel Pd il principale “responsabile” del mancato accordo: “Abbiamo assistito alla rinuncia, da parte del Pd, dell’unico atto capace di fare sintesi delle diverse posizioni : le primarie di coalizione. Il confronto avrebbe permesso agli elettori di esprimersi e scegliere decretando la persona e il progetto che avrebbero impegnato tutti. Persa l’opportunità unificatrice delle Primarie lo spazio della politica è stato occupato dalla tattica, dalla ricerca delle alleanze soltanto in funzione del mantenimento o della conquista dei posti in Comune”.
L’esponente ufficiale del Pd alle urne sarà Emanuele Parodi, attuale assessore all’urbanistica. Dal Pd proviene anche Alberto Carbone, fuoriuscito dal partito, insieme al consigliere Pasquale Vecchi sempre per impossibilità di trovare un accordo complessivo.
Per ora il centro destra sembra fuori da giochi. Il Pdl rinuncerebbe infatti ad una propria candidatura, ma non ad una lista, che potrebbe appoggiare Parodi.
“Il fatto che la Lega non abbia voluto accogliere i nostri appelli, come ad Alessandria e Acqui, – dice il capogruppo il consiglio Francesco Scajola – ci ha posto di fronte all’alternativa: rinunciare o rimediare all’incidente di percorso. Abbiamo scelto la seconda, ovviamente. Abbiamo lanciato la proposta di una lista civica di moderati oltre i classici schemi per unire le persone più capaci in grado di affrontare una crisi finanziaria difficile per Serravalle. Ad oggi il candidato sindaco che ha chiesto il nostro contributo è Parodi”. L’accordo non c’è ancora. “Si sta facendo “conoscenza” – ammette Scajola – Ha meravigliato molti il fatto che l’altro candidato sindaco, Carbone, non sia venuto ad esporci il suo programma”.
Torna a battere sul ferro, Pollero: “Pensiamo che il rinnovamento di Serravalle non possa partire dalle consuetudini della spartizione dei posti dentro coalizioni prive di ogni logica, ma vada spinto dallo scardinamento di un sistema che è imbalsamato da oltre 30 anni sulle stesse persone e su inesistenti linee guida di programma.”
“In tempi diversi avremmo fatto altre scelte”, confessa Scajola, che aggiunge anche: “va precisato che noi abbiamo un gruppo unito e preparato che si muoverà compatto. Se troveremo interessanti le proposte di un candidato sindaco e se egli accetterà le nostre istanze convergeremo. In tempi normali avremmo fatto tutt’altro, ma basta guardarsi attorno per capire che c’è bisogno di un segnale forte e responsabile. Io dico che se i politici di Serravalle fossero maturi e seri dovrebbero lavorare per evitare le divisioni e non crearle. Se proprio non ci convincessero andremo con la nostra lista civica naturalmente”.
“Correremo da soli, nessun percorso di ricomposizione del centro-sinistra, frantumato nel 2007, è stato possibile, non abbiamo riscontrato nessuna apertura ad un confronto capace di costruire una fase nuova”, dice Pollero.
L’esponente di Serravalle Futura indica nel Pd il principale “responsabile” del mancato accordo: “Abbiamo assistito alla rinuncia, da parte del Pd, dell’unico atto capace di fare sintesi delle diverse posizioni : le primarie di coalizione. Il confronto avrebbe permesso agli elettori di esprimersi e scegliere decretando la persona e il progetto che avrebbero impegnato tutti. Persa l’opportunità unificatrice delle Primarie lo spazio della politica è stato occupato dalla tattica, dalla ricerca delle alleanze soltanto in funzione del mantenimento o della conquista dei posti in Comune”.
L’esponente ufficiale del Pd alle urne sarà Emanuele Parodi, attuale assessore all’urbanistica. Dal Pd proviene anche Alberto Carbone, fuoriuscito dal partito, insieme al consigliere Pasquale Vecchi sempre per impossibilità di trovare un accordo complessivo.
Per ora il centro destra sembra fuori da giochi. Il Pdl rinuncerebbe infatti ad una propria candidatura, ma non ad una lista, che potrebbe appoggiare Parodi.
“Il fatto che la Lega non abbia voluto accogliere i nostri appelli, come ad Alessandria e Acqui, – dice il capogruppo il consiglio Francesco Scajola – ci ha posto di fronte all’alternativa: rinunciare o rimediare all’incidente di percorso. Abbiamo scelto la seconda, ovviamente. Abbiamo lanciato la proposta di una lista civica di moderati oltre i classici schemi per unire le persone più capaci in grado di affrontare una crisi finanziaria difficile per Serravalle. Ad oggi il candidato sindaco che ha chiesto il nostro contributo è Parodi”. L’accordo non c’è ancora. “Si sta facendo “conoscenza” – ammette Scajola – Ha meravigliato molti il fatto che l’altro candidato sindaco, Carbone, non sia venuto ad esporci il suo programma”.
Torna a battere sul ferro, Pollero: “Pensiamo che il rinnovamento di Serravalle non possa partire dalle consuetudini della spartizione dei posti dentro coalizioni prive di ogni logica, ma vada spinto dallo scardinamento di un sistema che è imbalsamato da oltre 30 anni sulle stesse persone e su inesistenti linee guida di programma.”
“In tempi diversi avremmo fatto altre scelte”, confessa Scajola, che aggiunge anche: “va precisato che noi abbiamo un gruppo unito e preparato che si muoverà compatto. Se troveremo interessanti le proposte di un candidato sindaco e se egli accetterà le nostre istanze convergeremo. In tempi normali avremmo fatto tutt’altro, ma basta guardarsi attorno per capire che c’è bisogno di un segnale forte e responsabile. Io dico che se i politici di Serravalle fossero maturi e seri dovrebbero lavorare per evitare le divisioni e non crearle. Se proprio non ci convincessero andremo con la nostra lista civica naturalmente”.