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“L’hanno messa in piedi bene, non ci eravamo accorti di nulla”
Terza puntata delle Iene sulle truffe in farmacia. Secondo il servizio farmaceutico dell'Asl "gli ultimi controlli dovrebbero essere stati effettuati la scorsa primavera, ma tutto ci era parso regolare". Ma emerge che la farmacista indagata faceva parte della commissione di controllo
Terza puntata delle Iene sulle truffe in farmacia. Secondo il servizio farmaceutico dell'Asl "gli ultimi controlli dovrebbero essere stati effettuati la scorsa primavera, ma tutto ci era parso regolare". Ma emerge che la farmacista indagata faceva parte della commissione di controllo
Ci sarebbero, poi, i controlli domiciliari a casa dei pazienti, per verificare se effettivamente il farmaco defustellato è mai arrivato nelle loro mani, ma anche in quel caso poche e vaghe risposte dall’Asl: questa volta a parlare è Mauro Tinello. “Probabilmente i controlli di vigilanza sui farmaci non sono adeguati, ma da parte nostra non possiamo fare di più. La truffa è stata studiata a regola d’arte. Staremo più attenti in futuro”.
Ed infine, la Toffa è andata a trovare Daniela Cantù, responsabile del Dipartimento del Farmaco del distretto novese, dalla cui dichiarazione emerge che a controllare – tra gli altri – avrebbe dovuto essere proprio Pierfranca Lavezzaro, la titolare della farmacia truffaldina.
E sulle iperprescrizioni dei farmaci ai pazienti nessun dato preciso. Sui controlli emerge che l’Asl prima di effettuarli può telefonare in farmacia: “Ma giusto per vedere se il titolare è presente in negozio”, spiegano dall’Asl. Oppure “un modo per organizzarsi e far “sparire le prove”, prima della visita”: allude la Iena, Nadia Toffa.
In conclusione, dal servizio emerge la mancanza di un sistema unitario di controllo sulle prescrizioni e sulla vendita dei farmaci da parte del sistema sanitario nazionale: nel Lazio era stato fatto un tentativo di limitare ad ogni ricetta una singola fustella, ma si è trattato di un sistema sperimentato per poco tempo, che avrebbe però fatto risparmiare ben 53 milioni di euro allo Stato, solo in quel singolo caso.