“L’hanno messa in piedi bene, non ci eravamo accorti di nulla”
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Lisa Lanzone - novionline@novionline.net  
10 Febbraio 2012
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“L’hanno messa in piedi bene, non ci eravamo accorti di nulla”

Terza puntata delle Iene sulle truffe in farmacia. Secondo il servizio farmaceutico dell'Asl "gli ultimi controlli dovrebbero essere stati effettuati la scorsa primavera, ma tutto ci era parso regolare". Ma emerge che la farmacista indagata faceva parte della commissione di controllo

Terza puntata delle Iene sulle truffe in farmacia. Secondo il servizio farmaceutico dell'Asl "gli ultimi controlli dovrebbero essere stati effettuati la scorsa primavera, ma tutto ci era parso regolare". Ma emerge che la farmacista indagata faceva parte della commissione di controllo

Prosegue l’inchiesta della trasmissione televisiva “Le Iene”, che ieri in prima serata ha mandato in onda una terza puntata sulla vicenda legata alle truffe della farmacia dell’ospedale di Novi. Ma il caso si allarga e alle Iene sono arrivate altre segnalazioni di farmacie che si comporterebbero come quella novese. Nel video si vede, infatti, una farmacia di Milano, che conserva scatoloni di medicinali senza fustelle, come a Novi. Ma la vera questione al centro di questo nuovo servizio è stata quella del controllo e dei sistemi di vigilanza sui farmaci e sulle ricette, per le quali le farmaciste novesi chiedevano il rimborso all’Asl. E così la Iena Nadia Toffa si è recata al distretto sanitario, dove ha incontrato Maria Antonietta Vassallo, direttrice del servizio, ma le spiegazioni della Vassallo sono poche e confuse. “Gli ultimi controlli dovrebbero essere stati effettuati la scorsa primavera, ma tutto ci era parso regolare. Se hanno fatto una truffa, l’hanno messa in piedi bene, non ci eravamo accorti di nulla”.
Ci sarebbero, poi, i controlli domiciliari a casa dei pazienti, per verificare se effettivamente il farmaco defustellato è mai arrivato nelle loro mani, ma anche in quel caso poche e vaghe risposte dall’Asl: questa volta a parlare è Mauro Tinello. “Probabilmente i controlli di vigilanza sui farmaci non sono adeguati, ma da parte nostra non possiamo fare di più. La truffa è stata studiata a regola d’arte. Staremo più attenti in futuro”.
Ed infine, la Toffa è andata a trovare Daniela Cantù, responsabile del Dipartimento del Farmaco del distretto novese, dalla cui dichiarazione emerge che a controllare – tra gli altri – avrebbe dovuto essere proprio Pierfranca Lavezzaro, la titolare della farmacia truffaldina.
E sulle iperprescrizioni dei farmaci ai pazienti nessun dato preciso. Sui controlli emerge che l’Asl prima di effettuarli può telefonare in farmacia: “Ma giusto per vedere se il titolare è presente in negozio”, spiegano dall’Asl. Oppure “un modo per organizzarsi e far “sparire le prove”, prima della visita”: allude la Iena, Nadia Toffa.
In conclusione, dal servizio emerge la mancanza di un sistema unitario di controllo sulle prescrizioni e sulla vendita dei farmaci da parte del sistema sanitario nazionale: nel Lazio era stato fatto un tentativo di limitare ad ogni ricetta una singola fustella, ma si è trattato di un sistema sperimentato per poco tempo, che avrebbe però fatto risparmiare ben 53 milioni di euro allo Stato, solo in quel singolo caso.
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