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Pendolari esasperati organizzano lo “sciopero dell’abbonamento”
Pendolari sul piedi di guerra questa mattina in stazione a Novi. Soppresso il treno per Milano delle 7,54. Gli utenti esasperati si stanno organizzando per mettere in piedi lo "sciopero dell'abbonamento"
Pendolari sul piedi di guerra questa mattina in stazione a Novi. Soppresso il treno per Milano delle 7,54. Gli utenti esasperati si stanno organizzando per mettere in piedi lo "sciopero dell'abbonamento"
Pendolari sul piedi di guerra questa mattina in stazione a Novi, quando per l’ennesima volta, dall’inizio del mese, dalla biglietteria hanno annunciato la soppressione del treno regionale 2674 delle 7.54 diretto a Milano, che è stato sostituito da un bus per Tortona, con coincidenza per il capoluogo lombardo alle 8.37. Ma qualcuno non ci sta e dalla sala di attesa urla: “Noi il treno lo prendiamo per andare a lavorare e non per gioco. Non ci possono rispondere che si tratta di un caso isolato, perché non è vero. Su una settimana lavorativa, almeno 4 volte il treno non è partito. E il bus, oltre ad arrivare troppo tardi, non è sufficiente ad ospitare tutti i pendolari, molti dei quali hanno fatto il viaggio in piedi, ma sarebbero bastate poche persone in più, che qualcuno sarebbe rimasto a piedi.
Scatta così la protesta: in attesa del pullman, nel piazzale della stazione, i pendolari distribuiscono fogli per il reclamo: “Vogliamo sommergerli, qualcuno ci deve dare una risposta. Devono dirci con chi parlare. Dalla biglietteria ci hanno detto di rivolgerci al capotreno e viceversa. Ci deve, però, essere un responsabile”.
E la prossima iniziativa è quella di non pagare l’abbonamento per il mese di marzo: e al posto del biglietto verrà esibito un volantino con le ragioni della protesta. L’iniziativa è già stata intrapresa nei mesi scorsi dai pendolari di un’altra linea ed ora viene proposta da una ventina di utenti che ogni giorni viaggiano soprattutto su Milano, ma anche su Pavia e Tortona, per ragioni di lavoro o di studio.
A loro si stanno, però, unendo altri pendolari, che non riescono a capire le ragioni di queste continue soppressioni: “Ci hanno detto che il treno è guasto e che è fermo in stazione. Ma che trovino una soluzione. La scorsa settimana hanno trovato la scusa della neve e del gelo ed ora?”.
Scatta così la protesta: in attesa del pullman, nel piazzale della stazione, i pendolari distribuiscono fogli per il reclamo: “Vogliamo sommergerli, qualcuno ci deve dare una risposta. Devono dirci con chi parlare. Dalla biglietteria ci hanno detto di rivolgerci al capotreno e viceversa. Ci deve, però, essere un responsabile”.
E la prossima iniziativa è quella di non pagare l’abbonamento per il mese di marzo: e al posto del biglietto verrà esibito un volantino con le ragioni della protesta. L’iniziativa è già stata intrapresa nei mesi scorsi dai pendolari di un’altra linea ed ora viene proposta da una ventina di utenti che ogni giorni viaggiano soprattutto su Milano, ma anche su Pavia e Tortona, per ragioni di lavoro o di studio.
A loro si stanno, però, unendo altri pendolari, che non riescono a capire le ragioni di queste continue soppressioni: “Ci hanno detto che il treno è guasto e che è fermo in stazione. Ma che trovino una soluzione. La scorsa settimana hanno trovato la scusa della neve e del gelo ed ora?”.