Ma quando riapre l’ippodromo della città?
Dopo una chiusura ormai di mesi, sono partiti i lavori di riqualificazione all'ippodromo Romanengo di Novi, che dovrebbe riaprire già in estate sotto il nome di "Ippodromo Famiglia Ricci". A lavorare all'interno della struttura un'asd gestita direttamente dalla famiglia del proprietario, che vuole restituire gli 8 ettari di area verde alla città. Molte le iniziative in programma.
Dopo una chiusura ormai di mesi, sono partiti i lavori di riqualificazione all'ippodromo Romanengo di Novi, che dovrebbe riaprire già in estate sotto il nome di "Ippodromo Famiglia Ricci". A lavorare all'interno della struttura un'asd gestita direttamente dalla famiglia del proprietario, che vuole restituire gli 8 ettari di area verde alla città. Molte le iniziative in programma.
“La struttura è stata lasciata, dalla vecchia gestione, in condizioni disastrose e abbiamo dovuto rifare tutto. A cominciare dai lavori di pulizia degli 8 ettari di terreno che circondano l’ippodromo. Ora stiamo per ultimare la riqualificazione delle scuderie e delle recinzioni, dando priorità al benessere dei cavalli che si trovano tuttora presso la struttura. Entro la fine di aprile questa prima fase di lavori dovrebbe terminare e a maggio s passerà alle tettoie ed infine alle tribune ed entro giugno potrebbe tornare a funzionare anche il bar”. Ricci spiega,
inoltre, che tutti i lavori sono gestiti attualmente da un’assiciazione sportiva dilettantistica, che sta svolgendo il lavoro con mezzi propri e grazie all’aiuto di volontari: “La nostra priorità è restituire alla città una struttura importante come centro di aggregazione, soprattutto per giovani e famiglie. Abbiamo in programma diversi progetti, primo tra tutti quello dell’ippoterapia”. In cantiere anche iniziative con i pony, dedicate ai bambini, gare di horse ball e giornate di rodeo.
Entro l’estate, l’ex ippodromo Romanengo dovrebbe quindi riaprire al pubblico, prima soltanto come maneggio e in un secondo momento anche con gare Fise e magari anche Engea: “Per le gare stiamo ancora lavorando con i contatti che abbiamo, ora ci accontentiamo di rimettere in sesto la struttura, che ha dovuto davvero ripartire da zero”.
Intanto resta il problema dello smaltimento dell’amianto, che si trova in una parte dell’area: “Quello è un problema dell’ex gestore. A Garombo è arrivato l’invito a rimuoverlo, spetta a lui e non a noi. Per il momento non ha provveduto e se non lo farà saremo costretti ad avvisare le autorità competenti. Nel frattempo, l’amianto resta in un’area circoscritta, lontana dalla struttura centrale e stiamo anche provvedendo ad isolarlo ulteriormente”,
conclude Ricci.