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Odori Cementir, il Comitato di nuovo sul piede di guerra
Tornano sul piede di guerra i membri del comitato di località Campora e Vaie per i fumi che, a loro dire, proverrebbero dai camini della Cementir di Arquata. La scorsa settimana nuove segnalazioni e rilievi Arpa. Entro il 15 maggio Cementir dovrà provvedere ad alzare il camino pena la revoca delle autorizzazioni
Tornano sul piede di guerra i membri del comitato di località Campora e Vaie per i fumi che, a loro dire, proverrebbero dai camini della Cementir di Arquata. La scorsa settimana nuove segnalazioni e rilievi Arpa. Entro il 15 maggio Cementir dovrà provvedere ad alzare il camino pena la revoca delle autorizzazioni
Tornano sul piede di guerra i membri del comitato di località Campora e Vaie per i fumi che, a loro dire, proverrebbero dai camini della Cementir di Arquata. “Un odore forte, che attacca alla gola e provoca il mal di testa”, spiegano i residenti che abitano nei pressi del cementificio. Gli episodi si sarebbero verificati venerdì e sabato: “abbiamo chiamato sia l’Asl che il Comune. Per l’Asl la dottoressa Prosperi e il dottor Simonassi hanno redatto un verbale in cui viene confermata la presenza di questi odori”. A detta dei membri del comitato la fonte è imputabile “allo scarico della ciminiera. La Provincia ha autorizzato una variazione dell’autorizzazione integrata ambientale affinchè Cementir potesse usare scarti di laminazione. In pratica rifiuti. La condizione per il rilascio dell’autorizzazione era l’eliminazione degli odori. Ma evidentemente così no è stato”.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e sono stati avvisati anche il sindaco Paolo Spineto e l’assessore Francesco Bisignano. “Siamo a conoscenza dell’episodio – spiega il sindaco – e ci risulta, dopo aver contattato l’azienda, che era stato riavviato il forno il giovedì, entrando a regime venerdì e sabato. E’ comunque previsto che il camino debba essere innalzato entro il 15 maggio, pena la sospensione dell’attività produttiva, come prevede l’autorizzazione ambientale. Abbiamo ragione di ritenere che che l’azienda sia intenzionata a tenere fede all’impegno assunto”.
Tra la Cementir e i cittadini che risiedono nelle località al confine con lo stabilimento è in corso da tempo una battaglia, anche sul piano legale. L’ex direttore di stabilimento, Leonardo Laudicina, è già stato condannato in primo grado per emissioni moleste, relativamente agli anni passati. L’azienda ha ricorso in appello ma nel frattempo si è aperto un altro procedimento. I cittadini si sono costituiti parte civile nei vari procedimenti. L’azienda ha presentato un piano di miglioramento e mitigazione ambientale, mettendo a bilancio ingenti somme per porre in essere misure migliorative delle condizioni ambientali.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e sono stati avvisati anche il sindaco Paolo Spineto e l’assessore Francesco Bisignano. “Siamo a conoscenza dell’episodio – spiega il sindaco – e ci risulta, dopo aver contattato l’azienda, che era stato riavviato il forno il giovedì, entrando a regime venerdì e sabato. E’ comunque previsto che il camino debba essere innalzato entro il 15 maggio, pena la sospensione dell’attività produttiva, come prevede l’autorizzazione ambientale. Abbiamo ragione di ritenere che che l’azienda sia intenzionata a tenere fede all’impegno assunto”.
Tra la Cementir e i cittadini che risiedono nelle località al confine con lo stabilimento è in corso da tempo una battaglia, anche sul piano legale. L’ex direttore di stabilimento, Leonardo Laudicina, è già stato condannato in primo grado per emissioni moleste, relativamente agli anni passati. L’azienda ha ricorso in appello ma nel frattempo si è aperto un altro procedimento. I cittadini si sono costituiti parte civile nei vari procedimenti. L’azienda ha presentato un piano di miglioramento e mitigazione ambientale, mettendo a bilancio ingenti somme per porre in essere misure migliorative delle condizioni ambientali.