Sandro Bondi si è dimesso da coordinatore nazionale del partito
L'ex Ministro Sandro Bondi, novese d'adozione (nella foto con la compagna Manuela Repetti), ha rassegnato oggi le dimissioni dell'importante incarico di coordinatore Nazionale del PdL. Bondi ricopriva questo incarico dal marzo 2011 insieme a Ignazio Larussa e Denis Verdini.
L'ex Ministro Sandro Bondi, novese d'adozione (nella foto con la compagna Manuela Repetti), ha rassegnato oggi le dimissioni dell'importante incarico di coordinatore Nazionale del PdL. Bondi ricopriva questo incarico dal marzo 2011 insieme a Ignazio Larussa e Denis Verdini.
Le dimissioni di Bondi nascono probabilmente in polemica con un editoriale di Maurizio Belpietro su Libero. Belpietro, con una lettera aperta inviata ai vertici del partito, ha invocato le dimissioni di massa di tutti i dirigenti del PdL dopo la sconfitta elettorale alle amministrative. Secondo il direttore di Libero, “dopo la batosta nessuno tra gli azzurri si è preso le sue responsabilità: tutti intenti a chiedere un cambio di nome, le primarie o il ritorno di Silvio Berlusconi, ma nessuno riesce a comprendere che quello che serve al Pdl sono facce nuove. E’ necessario fare uscire l’aria viziata dal partito per non consegnare i voti dei moderati ai movimenti di protesta come quelli di Beppe Grillo.”
Piccata la risposta di Bondi, che ha invece sostenuto che il vero colpevole del flop alle elezioni sia in realtà proprio Libero: “Ho letto attentamente l’editoriale del direttore del quotidiano Libero – si è sfogato Bondi – e non vi ho trovato una sola ragione seria, motivata e onesta delle cause vere che spiegano le difficoltà del Pdl. Anzi, ad essere intellettualmente onesti, una delle ragioni più evidenti delle nostre difficoltà riguarda direttamente la linea, gli argomenti, il linguaggio stesso di quei quotidiano che, come Libero, dichiarano di riconoscersi nell’area di centrodestra”
La risposta di Belpietro è arrivata tramite Twitter: “Da quando un giornale detta la linea a un partito? Da quando voi non ne avete una”.
Dopo la polemica con Belpietro, Bondi ha rassegnato le dimissioni da coordinatore nazionale del partito: “Dopo aver letto tutto ciò che si è detto anche oggi sul Pdl e sulle persone che, come me, in questi anni hanno avuto responsabilità nella gestione del partito, intendo rassegnare le mie dimissioni da coordinatore, non perchè reputi di avere delle colpe particolari, anzi sono persuaso di avere svolto il mio impegno con assoluta trasparenza, ma soprattutto per sottrarmi ad attacchi e denigrazioni personali che fanno parte della peggiore politica.
Le consegno al Presidente Silvio Berlusconi e al segretario politico Angelino Alfano, fiducioso che essi sapranno compiere le scelte più utili per le idee in cui abbiamo creduto in questi anni e per gli interessi dell’Italia”.
Silvio Berlusconi, intercettato dai giornalisti all’uscita di Palazzo Grazioli, ha comunicato seccamente che lui e il segretario Alfano respingono le dimissioni di Bondi. Già nel maggio del 2001 Bondi aveva rassegnato le dimissioni da coordinatore nazionale del PdL. Anche in quel caso Berlusconi aveva respinto le dimissioni.