Pendolari, nuovi disagi sulla linea per Milano
Ancora disagi per i pendolari novesi che lanciano una nuova protesta ed una raccolta firme per chiedere il risarcimento danni per i disagi dell'altra sera sulla linea che da Milano porta a Novi. "Ci siamo sentiti abbandonati nella stazione di Tortona, senza treni, nè bus. Molti di noi sono arrivati a casa dopo le 22".
Ancora disagi per i pendolari novesi che lanciano una nuova protesta ed una raccolta firme per chiedere il risarcimento danni per i disagi dell'altra sera sulla linea che da Milano porta a Novi. "Ci siamo sentiti abbandonati nella stazione di Tortona, senza treni, nè bus. Molti di noi sono arrivati a casa dopo le 22".
“Colpa del solito locomotore guasto che ha un blocco che frena il treno appena si mette in movimento – sostengono ancora i pendolari – e che ciclicamente, in una sorta di roulette russa, quando capita non lascia scampo e porta i pendolari a casa a sera fatta”. “Perché, quindi, Trenord non si decide a farlo riparare?”, si chiedono i pendolari. “O perché non lo ritira, se è troppo vecchio?”.
Invece, i viaggiatori spiegano che il treno in questione ogni volta parte e comincia ad accumulare ritardo fino a Pavia, dove viene soppresso e ai pendolari diretti a Novi non resta che aspettare il treno in partenza da Milano alle 19.30, che dovrebbe arrivare a Novi alle 21.01. Treno che, l’altro giorno, era in ritardo di 40 minuti.
Così, nella giornata “dell’odissea” c’è chi ha deciso di salire sul treno per Genova (quello delle 18.25 da Milano Centrale), che era, appunto, in ritardo di 40 minuti; un ritardo che non ha consentito di intercettare ad Arquata il treno per Novi. Molti sono, quindi, scesi a Tortona e lì hanno visto sopprimersi il pullman delle 19.50, che comunque non avrebbe aspettato il treno in ritardo.
“Come pendolari novesi ci siamo sentiti abbandonati a noi stessi, nella stazione di Tortona. Molti, infatti, sono stati costretti a chiamare parenti o amici per farsi venire a prendere a Tortona e chi è riuscito a tornare a Novi, ci è arrivato dopo le 22”. Arriva, così, la proposta di raccolta firme, accompagnata da una lettera raccomandata a Trenord (per conoscenza a Rfi) con una formale richiesta di risarcimento danni per i disagi subiti.
“Regione e ferrovie hanno deciso tutto senza consultare cittadini e pendolari: il taglio delle linee, il nuovo orario. E i disagi continuano, anzi peggiorano. Avevamo anche chiesto un incontro con gli amministratori locali, ma viene sempre rimandato. Chiediamo soltanto risposte e servizi. Nulla di più”, concludono i pendolari novesi