“Fallito anche il sesto tentativo di espoprio”, ma il presidio continua
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“Fallito anche il sesto tentativo di espoprio”, ma il presidio continua

I manifestanti resteranno a Libarna, Serravalle, fino alla mezzanotte di questa sera. Intanto da Impregilo dichiarano: "Immissioni in possesso eseguite correttamente". Oggi depositato il ricorso, domani l'incontro con il Tar

I manifestanti resteranno a Libarna, Serravalle, fino alla mezzanotte di questa sera. Intanto da Impregilo dichiarano: "Immissioni in possesso eseguite correttamente". Oggi depositato il ricorso, domani l'incontro con il Tar

16:45 Depositato il ricorso, il presidio continua fino a mezzanotte.
“Anche il sesto tentativo di esproprio da parte del Cociv è fallito” annunciano dal presidio contro il Terzo Valico, ma i manifestanti rimarranno fino alla mezzanotte di questa sera. Fino ad allora, infatti, gli esponenti del Cociv avranno diritto di effettuare nuovi tentativi di esproprio. Dagli uffici milanesi di Impregilo, però, la notizia che arriva è decisamente diversa: per loro le “immissioni in possesso” sono state eseguite correttamente. Intanto oggi è stato depositato il ricorso al Tar e già domani potrebbe esserci la dichiarazione di “sospensione di emergenza”.


11:15

 Respinti in maniera pacifica dai no Tav i primi tre tentavi del Cociv
I rappresentanti del Cociv si sono presentati con leggero anticipo questa mattina, come da programma, per picchettare i primi terreni e avviare le procedure dell’esproprio. I manifestanti però, formando un cordone, si sono fisicamente frapposti fra i tecnici incaricati e i terreni, di fatto impedendo che le operazioni previste potessero avere luogo. Il presidio dei no Tav proseguirà per tutta la giornata di oggi (i tecnici possono tornare fino alla mezzanotte) e nei prossimi giorni. Sul posto rappresentanti della Digos e delle Forze dell’Ordine, ma per ora non si sono verificati scontri. Spiegano i manifestanti, che si sono ripartiti in 6 diversi blocchi per ostruire il passaggio da tutte le strade di accesso: “questa è una giornata di lotta ma il nostro vuole essere un presidio festoso. Di qui non passerà nessuno. Difenderemo le nostre terre a oltranza”.
 

Sono oltre cinquanta i firmatari del ricorso contro le espropriazioni notificate in questi giorni ai proprietari di terreni e case residenti che si trovano sulla linea del tracciato del terzo valico, tra Arquata e Serravalle. Ma la lista è destinata ad allungarsi: altre undici lettere sono state recapitate solo ieri, mentre nelle zone di Gavi e Voltaggio stavano arrivando solo in questi giorni.”Riteniamo che circa il 95% degli interessati abbia aderito al ricorso collettivo, che è già stato depositato – dicono dal movimento No Tav che ha messo a disposizione gli avvocati per il ricorso – Abbiamo chiesto la sospensiva d’urgenza. Speriamo che per quando arriveranno i tecnici ad Arquata sia stata accordata. Per Serravalle, questa mattina, temo di no”.
I tecnici di Cociv saranno, infatti, questa mattina in località Libarna per le prime “prese di possesso”. Ad aspettarli ci saranno comunque i No Tav serravallesi, guidati da Elio Pollero che proprio ieri sera, in corner, si sono riuniti per decidere come muoversi: “i tempi sono molto stretti, valuteremo tutte le iniziative”.
Ad Arquata, il movimento si è attivato in tempo utile: il ricorso collettivo era stato deciso venerdì scorso e a firmarlo, oltre al sindaco Paolo Spineto in rappresentanza del come espropriato di alcuni terreni, c’è anche il parroco don Lino Piccinini. “E’ arrivata la lettera in cui ci dicevano che avevamo venti giorni di tempo per lasciare il campo – racconta il parroco – Si tratta di un terreno tra zona Campora e Moriassi: un ettaro di terra tagliato in due da una strada. Ce lo pagherebbero mille euro. Ma a quel punto il campo sarà rovinato, senza contare la polvere e i disagi che si creeranno. Non trovo giusto lasciarglielo su un piatto d’argento, anche e soprattutto per il modo con cui si sono comportati, senza il minimo rispetto. Poi, alla fine, Cociv, se lo prenderà di sicuro il terreno, ma almeno che sappia che non siamo d’accordo”. Il pensiero di don Lino è condiviso da molti ad Arquata e Serravalle. “Non ci hanno mai detto niente prima e ora ci tolgono campi e giardini in venti giorni?”, dicono.
Secondo i legali, che presteranno la loro consulenza gratuitamente, c’è più di qualche “errore formale” nelle lettere di esproprio e contano, quindi, di vincere almeno la prima battaglia.
Oggi il primo presidio, ma si andrà avanti ad oltranza, ad Arquata e Gavi.

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