Teatro Marenco, 2 milioni sotto l’albero
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
5 Ottobre 2012
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Teatro Marenco, 2 milioni sotto l’albero

La notizia è ancora ufficiosa, ma entro Natale dovrebbero arrivare i soldi necessari per restaurare uno dei simboli della città. Poi 4 mesi per la gara d'appalto e almeno 18 per i lavori

La notizia è ancora ufficiosa, ma entro Natale dovrebbero arrivare i soldi necessari per restaurare uno dei simboli della città. Poi 4 mesi per la gara d'appalto e almeno 18 per i lavori

NOVI LIGURE – Sotto l’albero di Natale la città di Novi potrebbe trovare i 2 milioni di euro necessari per far partire i lavori di restauro del teatro Marenco. La notizia, per ora solo ufficiosa, arriva dal presidente della Fondazione Teatro Marenco, Nino Andronico (nella foto), che – pur mettendo le mani avanti – si mostra ottimista: “La notizia purtroppo non ha ancora i crismi dell’ufficialità, ma nel mese di dicembre Arcus dovrebbe erogare i 2 milioni di euro che ancora mancano all’appello e che sono necessari per far partire il cantiere di via Girardengo”.
Arcus spa, una società speciale del Ministero dei Beni culturali, voluta da Sandro Bondi per finanziare opere e iniziative nel settore dell’arte, dello spettacolo e della cultura, a luglio è caduta sotto la scure della spending review: entro la fine del 2014 dovrà chiudere i battenti. Ma era proprio questa spa del Mibac ad aver garantito i fondi per il Marenco.
Legittimi dunque dubbi e interrogativi sul futuro del teatro novese. Almeno fino a oggi.

“Nei prossimi mesi puntiamo a chiudere la “partita autorizzazioni” – spiega ancora Andronico – Ce ne sono una marea, tra vigili del fuoco, soprintendenza e così via, come è giusto che sia per un edificio di quel genere”. Poi toccherà al Comune di Novi accendere il mutuo da 400 mila euro, peraltro già previsto in bilancio. Soldi che si andranno a sommare a quelli stanziati dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Alessandria e che faranno lievitare il conto totale del restauro a circa 4,3 milioni di euro.
“Una volta che avremo tutti i soldi in cassa – conclude Nino Andronico – potremo partire con la gara d’appalto, che prenderà almeno 3 o 4 mesi. Si tratta di una procedura molto importante, anche per la quantità di quattrini in ballo, e quindi il nostro obiettivo è quello di agire nella massima correttezza e nel totale rispetto della legge, visto la litigiosità che contraddistingue il settore degli appalti pubblici”. Meglio evitare, insomma, che un ricorso al Tar blocchi il tanto agognato avvio dei lavori.
Poi serviranno almeno ulteriori 18 mesi per portare a termine il cantiere e restituire alla città uno dei suoi simboli più importanti.

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