Addio a Renato Repetto, sopravvissuto alla Benedicta
Dopo Callisto Arecco, se ne va un altro dei testimoni dell'eccidio nazifascista. Fu disegnatore e progettista della cappella che oggi ricorda i suoi compagni d'arme nella lotta di Liberazione. Intanto vicino al Sacrario è stato aperto il Sentiero della Pace
Dopo Callisto Arecco, se ne va un altro dei testimoni dell'eccidio nazifascista. Fu disegnatore e progettista della cappella che oggi ricorda i suoi compagni d'arme nella lotta di Liberazione. Intanto vicino al Sacrario è stato aperto il Sentiero della Pace
Nell’aprile del 1944 cercò inutilmente di contrastare insieme ai suoi compagni il rastrellamento nazifascista della Benedicta. Riuscì a rompere l’accerchiamento e a salvarsi raggiungendo il passo della Castagnola.
Dopo l’eccidio, divenne commissario della Brigata Martiri della Benedicta dove Arecco era il suo vice. Dopo la Liberazione, Renato Repetto riprese il lavoro al Genio Civile di Genova. Per ricordare i suoi compagni uccisi alla Benedicta disegnò e progettò la cappelletta situata vicino al cimitero di Bosio.
L’associazione Memoria della Benedicta, oltre a ricordare Repetto, ricorda che vicino al sacrario di Capanne di Marcarolo (Bosio) è stato aperto il Sentiero della Pace, realizzato tra la Cascina Pizzo e il Mulino Vecchio. “Il sentiero – spiegano dall’associazione – è dotato di una serie di pannelli che illustrano ai visitatori le vicende locali inserendole nel contesto della storia europea. Come gli altri anni, la visita durante la Benedicta è possibile unire alla parte storica un’esperienza naturalistica più approfondita, grazie al contributo dei guardaparco”.
L’associazione ripropone anche per l’anno scolastico in corso le visite guidate alla Benedicta in collaborazione con il Parco Capanne di Marcarolo e la Provincia. Le visite possono essere prenotate anche da associazioni, sindacati e circoli culturali.