Se il fidanzato scappa con il libretto d’assegni
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
7 Novembre 2012
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Se il fidanzato scappa con il libretto d’assegni

A processo a Novi un 41enne accusato dalla ex compagna di essersi appropriato indebitamente di un assegno in bianco, sul quale l'uomo avrebbe pure scritto una cifra di tutto rispetto: 250 mila euro. A denunciarlo Roberta Cristiani, titolare di una farmacia novese.

A processo a Novi un 41enne accusato dalla ex compagna di essersi appropriato indebitamente di un assegno in bianco, sul quale l'uomo avrebbe pure scritto una cifra di tutto rispetto: 250 mila euro. A denunciarlo Roberta Cristiani, titolare di una farmacia novese.

NOVI LIGURE – Un assegno da 250 mila euro ha portato a processo Daniele Biagini, quarantuno anni, nato a Bollate (Mi) e residente a Novi in via Giacometti, con l’accusa di appropriazione indebita. La vicenda nasce dal suo rapporto con Roberta Cristiani, titolare dell’omonima farmacia novese di via IV Novembre, sua convivente per diversi anni prima della fine del rapporto.

La donna nel 2009 ha sporto querela nei confronti di Biagini, come ha ricordato ieri nell’udienza di apertura del processo a Novi, nel quale si costituita parte civile con l’avvocato Roberto Cavallone: “Quell’assegno l’avevo firmato in bianco e consegnato a Biagini, quando eravamo conviventi, per pagare i muratori che avevano ristrutturato una casa in località Merella dove abbiamo vissuto prima della separazione. Quando ho ricevuto la telefonata dalla banca che c’era questo assegno all’incasso sul mio conto sono caduta dalle nuvole. La firma era certamente la mia ma la cifra era stata scritta palesemente da Biagini. Quest’ultimo ha poi sostenuto che l’assegno doveva essere una garanzia da parte mia per la suddivisione delle spese sostenute durante la convivenza, intesa che si voleva raggiungere dopo la separazione, ma non c’era nessuna intesa del genere”.

Invece di pagare i muratori, Biagini, secondo l’accusa, avrebbe utilizzato in quel modo l’assegno, su un conto, ha spiegato ancora la donna, dove quei soldi non c’erano. L’imputato è difeso dall’avvocato Mario Pescara di Milano. Prossima udienza il 20 dicembre.

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