Novi, bancomat taroccato in centro
Una sottile lastra di plastica, ben mimetizzata, impediva agli utilizzatori di prelevare il contante che rimaneva imprigionato e che poi veniva sottratto dai malviventi. Ma un cittadino se ne accorge e la trappola fortunatamente sfuma.
Una sottile lastra di plastica, ben mimetizzata, impediva agli utilizzatori di prelevare il contante che rimaneva imprigionato e che poi veniva sottratto dai malviventi. Ma un cittadino se ne accorge e la trappola fortunatamente sfuma.
È successo alla fine di ottobre, ma la polizia municipale di Novi, ai comandi di Armando Caruso, ne ha dato notizia solo ieri, per poter svolgere indagini più approfondite e per analizzare le immagini della videosorveglianza. A essere preso di mira, il bancomat della Banca di Legnano (ex Cassa di risparmio di Alessandria) in corso Marenco.
La tecnica di manomissione dell’apparecchio era grossolana, ma probabilmente efficace: una sottile lastra in materiale plastico, opportunamente sagomata e di colore grigio in modo da inserirsi nella struttura del bancomat e di non essere facilmente individuata, presentava nella faccia interna nastro biadesivo, necessario per farla aderire alla struttura del bancomat e per consentire alle banconote in uscita di rimanere attaccate. Un trucco utilizzato dai malviventi durante gli orari di chiusura degli sportelli bancari e nei giorni festivi.
“E’ una variante di quello che viene definito “cash trapping”, che generalmente utilizza una forcella metallica opportunamente collocata nello sportellino di fuoriuscita delle banconote. Lo scopo è quello di impedire la fuoriuscita del denaro al termine dell’operazione, nonostante il funzionamento del bancomat risulti comunque regolare, indurre il cliente a pensare si tratti di un disguido tecnico e farlo allontanare, per poi appropriarsi dei soldi”, spiegano dal comando della polizia municipale.
L’invito dei vigili urbani novesi è ovviamente quello di prestare la massima attenzione e segnalare prontamente ogni episodio sospetto.