Stop al farmaco che cura la retina, paziente scrive ad istituzioni
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
17 Novembre 2012
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Stop al farmaco che cura la retina, paziente scrive ad istituzioni

Un farmaco fondamentale per la cura delle malattie che colpiscono la retina e che causano un calo irreversibile della vista. Un farmaco che però viene sospeso e sostituito con un'altro molto più costoso. Così una donna di 62 anni, di Carrosio, scrive alle istituzioni.

Un farmaco fondamentale per la cura delle malattie che colpiscono la retina e che causano un calo irreversibile della vista. Un farmaco che però viene sospeso e sostituito con un'altro molto più costoso. Così una donna di 62 anni, di Carrosio, scrive alle istituzioni.

CARROSIO – Il farmaco non va più bene, secondo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), quindi viene sostituito con un altro che costa un’enormità di soldi in più, per cui l’Asl non lo somministra più ai pazienti. Così, una cura fondamentale per continuare a vedere con i propri occhi viene cancellata di botto, con il rischio concreto di diventare non vedente.

Alessandra Bo, 62 anni, di Carrosio, è affetta da maculopatia retinale irreversibile, una malattia progressiva agli occhi che necessita di cicli di cure semestrali, che consistevano, fino a poche settimane fa, nella somministrazione di iniezioni di un medicinale, l’Avastin, a carico del Servizio sanitario nazionale.

Una prassi che la signora Bo ha seguito per due anni ma che è stata improvvisamente sospesa. “Da quanto mi risulta – racconta – a seguito della revisione di spesa deliberata dal governo e gestita perifericamente dalle Asl, è stato interrotto l’impiego dell’Avastin, che costava sessanta euro a dose, sostituito con un altro farmaco che ha costi impossibili, ben millesettecento euro, tanto che il nuovo presidio sanitario non viene né fornito dalle Asl. Si poteva chiedere una partecipazione ai soggetti colpiti dalla malattia ai costi dell’Avastin. Invece, tale scelta, oltre a portarmi alla cecità, aggraverà i costi della sanità pubblica quando, per malaugurata ipotesi, diverrò totalmente non vedente e avrò bisogno di un’indennità di accompagnamento e di una pensione di invalidità permanente”. Alessandra Bo ha scritto al difensore civico regionale, alla Regione e alla Provincia nella speranza di avere una risposta al suo appello.

L’Asl Al replica: “E’ una questione a carattere nazionale che non dipende dalla revisione della spesa ma da un provvedimento dell’Aifa, che ha vietato l’utilizzo dell’Avastin per uso intravitreale”. Una situazione che riguarda centinaia di casi solo in Piemonte: l’Aifa ha segnalato gravi reazioni all’iniezione del farmaco, in alcuni casi persino alla cecità permanente. Fatto sta che il nuovo presidio sanitario però costa molto di più e che l’Asl non se lo può permettere. Chissà se arriveranno risposte dai politici e dalle istituzioni.
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