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Comunità Montana, un’indagine per abuso d’ufficio patrimoniale
Un'indagine per abuso d'ufficio patrimoniale per un dirigente della Comunità Montana Appennino Aleramico Obertengo: Gianfranco Mazza, di Acqui Terme, nel 2009 lavorava per la comunità montana accorpata a quella Alta Val Lemme Alto Ovadese
Un'indagine per abuso d'ufficio patrimoniale per un dirigente della Comunità Montana Appennino Aleramico Obertengo: Gianfranco Mazza, di Acqui Terme, nel 2009 lavorava per la comunità montana accorpata a quella Alta Val Lemme Alto Ovadese
L’uomo, residente ad Acqui Terme, nel 2009, era ancora alle dipendenze dell’allora Comunità montana Suol d’Aleramo, poi accorpata l’anno dopo alla Alta Val Lemme Alto Ovadese, ha firmato una determina dirigenziale con la quale disponeva il rinnovo del contratto di servizio con la ditta Atena Informatica di Como per la fornitura di un software necessario alla preparazione delle buste paga dei dipendenti della Comunità montana e dei Comuni aderenti al servizio.
Il tutto, secondo la Procura di Acqui, sarebbe avvenuto senza gara d’appalto, violando il codice dei contratti pubblici, e con costi ritenuti eccessivi dalla Guardia di Finanza, che ha svolto le indagini. La perizia chiesta dalla Procura ha infatti stabilito che il prezzo del software doveva essere pari a 35 mila euro e non a 288 mila come era indicato nella determina, prezzo pagato alla Atena Informatica. Secondo l’accusa, questa avrebbe quindi ottenuto un indebito vantaggio di 235 mila euro.
Il prezzo pagato sarebbe stato giustificato dall’indagato con il fatto che il numero dei Comuni che avrebbero usufruito del servizio delle buste paga sarebbe aumentato con l’accorpamento con la Comunità Alta Val Lemme Alto Ovadese.
Gianfranco Mazza finora ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini ed è in attesa della fissazione dell’udienza preliminare nella quale verrà deciso il rinvio a giudizio o il proscioglimento. Il dirigente è difeso dall’avvocato Tino Goglino di Alessandria.
Il software sarebbe stato acquistato con le stesse modalità nel 2003 ma il reato non sarebbe stato contestato dalla Procura in quanto prescritto. Mazza avrebbe avuto l’ok al rinnovo del contratto dall’assemblea dei sindaci della Suol d’Aleramo. La vicenda ha poi avuto un’appendice anche con gli amministratori della Appennino Aleramico Obertengo: nel 2010 il Consiglio dell’ente ha dovuto prevedere nel bilancio l’accensione di un mutuo ventennale a parziale copertura della spesa sostenuta dalla precedente amministrazione, sanando la presunta mancanza di copertura finanziaria.