Pernigotti, gli Averna non vendono
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
21 Novembre 2012
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Pernigotti, gli Averna non vendono

Ieri si era diffusa in città la notizia che il gruppo di Caltanissetta intendesse cedere lo stabilimento novese. Poi la smentita: si cerca un partner disposto a rilevare una quota di minoranza e a investire una cinquantina di milioni.

Ieri si era diffusa in città la notizia che il gruppo di Caltanissetta intendesse cedere lo stabilimento novese. Poi la smentita: si cerca un partner disposto a rilevare una quota di minoranza e a investire una cinquantina di milioni.

NOVI LIGURE – La Pernigotti non passerà di mano. Ieri la notizia riferita dal Messaggero – secondo cui la Fratelli Averna avrebbe deciso di mettersi sul mercato e di vendere tutto, compreso lo stabilimento novese – aveva destato preoccupazione in città.

L’indiscrezione riportata dal quotidiano romano, si era capito sùbito, era però di quelle da prendere coi guanti. Di un tentativo di vendita della fabbrica dolciaria di viale della Rimembranza si era infatti parlato già nel 2005: allora doveva essere Mediobanca a curare la cessione, oggi sarebbe invece toccato alla società di advisor Vitale & Associati. Il Messaggero citava anche il prezzo: 350 milioni di euro, con la possibilità di una cessione separata dei due marchi principali, ovvero Pernigotti e Amaro Averna.

C’era anche già una lista di possibili compratori. Per l’Amaro Averna si parlava del Gruppo Campari (che peraltro, ironia della sorte, ha uno dei più importanti stabilimenti produttivi proprio a Novi Ligure) e del gigante francese Pernod Ricard, altra multinazionale, terza al mondo nel settore degli alcolici.
Per la Pernigotti, che negli ultimi anni è stata notevolmente risanata, il Messaggero indicava tra gli interessati diversi fondi di private equity, come Clessidra, 21 Investimenti, Charme, Ergon Capital Partners.

In realtà, il gruppo Fratelli Averna non avrebbe intenzione di vendere tutte le proprie attività, ma solo di trovare un socio di minoranza al quale cedere un po’ meno del 20 per cento della propria quota di comando, per una cifra prossima ai 50 milioni di euro. E anche per lo stabilimento di Novi ci sarebbero notizie positive: il cioccolato (più che i liquori) sarebbe il comparto in cui gli Averna intenderebbero rafforzarsi, non escludendo nuove acquisizioni.

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