Terzo Valico, meno otto giorni agli espropri
Ieri il Cociv ha fatto recapitare una lettera di esproprio: il prossimo 29 novembre a Fraconalto torneranno i tecnici del consorzio. Eppure era stato annunciato uno stop fino a gennaio 2013. Intanto Gavi vuole sapere di più sull'amianto
Ieri il Cociv ha fatto recapitare una lettera di esproprio: il prossimo 29 novembre a Fraconalto torneranno i tecnici del consorzio. Eppure era stato annunciato uno stop fino a gennaio 2013. Intanto Gavi vuole sapere di più sull'amianto
“L’esproprio – dicono dal Comitato – era previsto nel primo lotto costruttivo del Terzo Valico. L’immissione in possesso era stata tentata nel mese di agosto e bloccata dai picchetti popolari dei No Tav. Non sappiamo ancora se si tratti dell’inizio di un lungo mese di tentativi come avvenne nell’estate scorsa. Per adesso si ha notizia di questa unica lettera, ma occorre aspettare le prossime ore per capirne di più”.
Cociv di recente aveva annunciato che le immissioni in possesso sarebbero ricominciate da gennaio dopo l’emanazione di un nuovo decreto da parte di Italferr. Il Comitato No Tav Terzo Valico sta valutando come opporsi anche a questi espropri.
Intanto, venerdì 23 novembre è in programma a Gavi un’assemblea pubblica sul tema “Amianto in val Lemme – Con i lavori del Terzo Valico ci sono rischi per la salute degli abitanti?”. Alle 21, nel circolo parrocchiale di via Garibaldi, interverrà, tra gli altri, Giancarlo Faragli, medico chirurgo, direttore prevenzione oncologica dell’Asl, che spiegherà quali conseguenze comporta sulle persone la respirazione della fibra killer.
“A Voltaggio – spiegano dal Comitato No Tav della val Lemme – è previsto l’accumulo di 1,3 milioni di metri cubi di smarino (terre e rocce scavate nella galleria) nella ex cava Cementir del Monte delle Rocche, a poca distanza dagli abitati di Voltaggio, Molini, Fraconalto. Un anno fa, bocciando di fatto il progetto di impianto eolico proposto da Enel Green Power sul monte Porale, vicino ai cantieri del Tav, la Provincia ha evidenziato una presenza di amianto superficiale pari a 2,5 etti ogni chilogrammo di roccia analizzata, una quantità enorme. Già dal 2005 Provincia e Regione hanno evidenziato che i sondaggi effettuati da Cociv, consorzio che intende realizzare il Terzo Valico, tra il 1992 e il 2005 non sono sufficienti a dimostrare quanto amianto sia presente nelle nostre montagne. Per questo servono risposte immediate da parte di chi deve tutelare la salute nostra e dei nostri figli”.