Tre Colli, si riapre il tavolo e torna la speranza
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
22 Novembre 2012
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Tre Colli, si riapre il tavolo e torna la speranza

E' terminato dopo oltre otto ore il presidio di tre operai della Tre Colli che erano saliti in segno di protesta sulla torre all'interno dello stabilimento. L'azienda, per voce del proprietario, si dice disposta a trovare una soluzione. Oggi assemblea sindacale e venerdì l'incontro all'associazione costruttori

E' terminato dopo oltre otto ore il presidio di tre operai della Tre Colli che erano saliti in segno di protesta sulla torre all'interno dello stabilimento. L'azienda, per voce del proprietario, si dice disposta a trovare una soluzione. Oggi assemblea sindacale e venerdì l'incontro all'associazione costruttori

CARROSIO – Erano pronti a passarci la notte su quella torre i tre operai della Tre Colli che ieri mattina sono saliti sul punto più alto e visibile dello stabilimento con uno striscione su cui era scritto: “Basta, ridateci il nostro posto di lavoro”. A convincerli a scendere, dopo oltre otto ore, è stato solo l’arrivo del proprietario dell’azienda Tarcisio Persegona, chiamato dall’assessore al Lavoro provinciale Cesare Miraglia, dal consigliere regionale Rocchino Muliere e dal sindaco di Carrosio Valerio Cassano.
Si chiamano Danilo Parodi, Simone Liguori e Massimo Ferrando gli operai che hanno “occupato” la torre in segno di protesta. Erano in cassa integrazione da due anni, prima quella ordinaria, poi quella straordinaria che sarebbe terminata il 13 dicembre. “E dopo, che cosa avremmo fatto? Non avevamo più nulla da perdere. Per questo abbiamo deciso di fare n gesto eclatante”, dice Danilo.
Tra azienda e sindacati è in corso un braccio di ferro che va avanti da qualche mese e che la scorsa settimana si è incagliata: i sindacati avevano proposto l’applicazione dei contratti di solidarietà, estendendoli anche alla divisione manutenzione. “Ci è stato detto che era impossibile. Abbiamo allora proposto la mobilitazione solo su base volontaria ma abbiamo registrato una chiusura da parte dell’azienda. Il prossimo passo sarebbe stato l’incontro il Regione, lunedì. Quello che è successo oggi è il risultato della disperazione dei lavoratori”, dice Massimiliano Cogliando, Cgil.
In mattinata si sono fermati anche i colleghi dei tre barricati sulla torre, sciopero di solidarietà, anche se non propri tutti erano d’accordo. “In questi momenti dobbiamo stare uniti”, dice un lavoratore. “Potevano aspettare almeno qualche giorno, vedere come sarebbe andata lunedì, in Regione, visto che era già stato fissato l’incontro”, dice un altro. “Se lo avessimo saputo, saremmo andati anche noi”, azzarda un terzo.
A sbloccare la situazione, dopo otto ore d presidio, è stato l’arrivo l’arrivo di Miraglia e Muliere. “Ho contattato personalmente Tarcisio Persegona ed è arrivato. La cosa più importante era convincerli a scendere. Persegona ha accettato subito di aprire il tavolo delle trattative. Ritengo che ci siano i margini per trovare una soluzione”, spiega l’assessore Miraglia.
“Abbiamo avuto l’impressione che il realtà la proprietà, rappresentata dalla famiglia Persegona, non conoscesse nel dettaglio quanto era successo. Ora c’è la volontà di trovare un accordo ed è già un fatto positivo. Abbiamo spiegato le proposte che avevamo già avanzato: il ricorso alla cassa integrazione in deroga, in primo luogo, che mette tutti al riparo per un altro anno”, spiegano Cogliando e Topa.
Questa mattina i lavoratori s riuniranno in assemblea “e potremmo dare loro qualche spiraglio di speranza”, proseguono. Venerdì ci sarà un incontro nella sede della Associazione Edili, di cui la Tre Colli fa parte. Lunedì prossimo l’incontro il Regione.
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