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Chiusi per un mese 28 “compro-oro”. La sede principale a Serravalle
Le indagini inziate in seguito a una denunica per furto di gioielli arrivata ai Carabinieri di Serravalle Scrivia, hanno portato alla sospesione della licenza a un compro oro di Serravalle Scrivia e alle sue 27 filiali dislocate tra Piemonte, Lombardia, Liguria e Emilia Romagna
Le indagini inziate in seguito a una denunica per furto di gioielli arrivata ai Carabinieri di Serravalle Scrivia, hanno portato alla sospesione della licenza a un compro oro di Serravalle Scrivia e alle sue 27 filiali dislocate tra Piemonte, Lombardia, Liguria e Emilia Romagna
La vicenda parte da una denuncia di furto in abitazione arrivata ai Carabinieri di Serravalle Scrivia a inizio ottobre da parte di una signora residente in zona. I primi sospetti si sono concentrati su una collaboratrice domestica, l’unica persona estranea al nucleo famigliare ad aver facile accesso sia alla casa della signora che a quella in cui risiedono i suoi genitori e, quindi, in grado di potersi facilmente impossessare dei preziosi trafugati. Attraverso controlli incrociati presso alcune oreficerie del posto, gli investigatori ne hanno individuata una dove la sospettata, a partire dal mese di luglio, aveva venduto gioielli per un ricavato complessivo di 13 mila euro, la maggior parte dei quali poi fusi in un laboratorio orafo. Tra l’altro alcuni gioielli sequestrati presso il “compro-oro” oggetto di indagine, sono stati riconosciuti dalla signora derubata.
Ulteriori controlli hanno permesso di attribuire alla domestica altri furti in abitazione, alcuni ai danni di anziani, con la successiva vendita allo stesso compro oro dei preziosi rubati. Le operazioni di acquisto e registrazione degli oggetti rubati sono stati effettuati sempre dalla stessa persona, in qualità di preposto della gioielleria. Attraverso i registri si è poi verificato come in alcune circostanze questa persona ha proposto alla domestica, in occasione della vendita-acquisto di gioielli per importi di particolare consistenza, di registrarsi con generalità differenti dalle proprie dandole gli estremi di documenti identificativi di alcuni suoi parenti e mettendo firme apocrife sul registro.
Immediata è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria della domestica, per furto aggravato, e del preposto della gioielleria, per ricettazione e favoreggiamento personale. È stata fatta poi denuncia alla divisione di polizia amministrativa che, dopo le risultanze acquisite, ha provveduto all’elaborazione del provvedimento di sospensione dell’esercizio per un mese, notificato al titolare nel pomeriggio del 22 novembre.
Oltre alla sede principale di via Berthoud a Serravalle Scrivia, il provvedimento ha comportato l’immediata chiusura delle 27 filiali. Una si trova a Spinetta Marengo e le altre sono sparse tra le province di Genova, Piacenza, Pavia, Brescia, Cremona, Savona, Parma, La Spezia, Torino e Biella
“Dalle fine del 2011 ad oggi abbiamo sospeso l’attività di 5 ‘compro-oro’ –ha detto il Questore Filippo Dispenza- Al di là delle violazioni amministrative e fiscali, questi esercizi possono nascondere reati gravi come furti nelle abitazioni, spesso ai danni di fasce deboli. I ‘compro-oro’ spesso sono usati come bancomat in cui al posto di oro si ha subito denaro. E’ un servizio a tutela dei cittadini ma anche dei ‘compro-oro’ che svolgono regolarmente e onestamente la loro attività”.