Femminicidio, un monumento per dire basta
Home
Marzia Persi - m.persi@ilnovese.info  
25 Novembre 2012
ore
00:00 Logo Newsguard

Femminicidio, un monumento per dire basta

Inaugurato a Novi il primo simbolo contro la violenza sulle donne: una stele in plexiglass e un sempreverde. Scelto il giorno di Santa Caterina d'Alessandria, donna martire messa a morte per un rifiuto.

Inaugurato a Novi il primo simbolo contro la violenza sulle donne: una stele in plexiglass e un sempreverde. Scelto il giorno di Santa Caterina d'Alessandria, donna martire messa a morte per un rifiuto.

NOVI LIGURE – Un giorno per dire no alla violenza alle donne. In un Paese in cui ogni due giorni una donna muore ammazzata dal proprio compagno o ex partner, dovrebbe esserci in ogni città un simbolo evidente a ricordo delle donne “cadute” per femminicidio. La Delegazione Un Women della provincia di Alessandria con il patrocinio della Città di Novi ha dedicato ieri la prima stele alle donne vittime di violenza e sul monumento in plexiglass, a testimoniare che la violenza sulle donne non deve essere tenuta nascosta, ma denunciata, compare per la prima volta in Italia la parola femminicidio su un monumento pubblico.

Un Women, l’entità di genere dell’Onu ha piantumato accanto a essa un sempreverde, perché le donne morte per femminicidio sono vive per sempre nel ricordo di altre donne e della popolazione che forse non ha saputo fare abbastanza per impedire la loro morte. “La cerimonia novese si è svolta durante una delle manifestazioni più importanti dell’anno, la Fiera di Santa Caterina, e non a caso è stata scelta la ricorrenza, perché Caterina d’Alessandria fu una donna martire, messa a morte per un rifiuto. Abbiamo messo a dimora – spiega Nadia Biancato [nella foto], delegata provinciale e consigliera nazionale di Un Women – il sempreverde nei giardini Aviatori d’Italia, zona piazza Giovanni Pascoli, un’area di grande passaggio perché la violenza sulle donne è un emergenza sociale che deve essere sotto gli occhi di tutti”.

La zona in cui sorge il monumento contro il femminicidio è vicino alla stazione dei Carabinieri e all’Asl perché il richiamo di attenzione deve essere forte anche nei confronti di queste realtà pubbliche e di assistenza sociale dove le donne che subiscono maltrattamenti devono essere accolte nel modo giusto, aiutate, seguite, protette onde scongiurare atti efferati che spesso giungono dopo denunce sottovalutate. In Piemonte e in provincia di Alessandria dove sulla violenza alle donne da alcuni anni si fa rete tra le tutte le istituzioni pubbliche l’emergenza è meno grave, ma non si può abbassare la guardia”, conclude Nadia Biancato.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione