Terzo Valico, gli esperti rilanciano l’allarme amianto
Geologi e medici insieme per sensibilizzare la popolazione. Fossati: "Su 39 km di galleria del Tav, 31 km passeranno dentro montagne che contengono rocce amiantifere". Faragli: "L'amianto lavorato è il più pericoloso".
Geologi e medici insieme per sensibilizzare la popolazione. Fossati: "Su 39 km di galleria del Tav, 31 km passeranno dentro montagne che contengono rocce amiantifere". Faragli: "L'amianto lavorato è il più pericoloso".
Di fronte a un pubblico numeroso, Fossati ha spiegato che “la geologia della linea Sestri-Voltaggio, tra la Liguria e il novese, è nota agli studiosi per la forte presenza di amianto. Su 39 km di galleria del Tav, 31 km passeranno dentro montagne che contengono rocce amiantifere. L’alta velocità porterà a una movimentazione di 6,5 milioni di metri cubi di smarino nel quale sarà presente l’amianto, materiali in parte sistemati nella ex cava di Voltaggio (1,3 milioni) e nelle cave di pianura. Per i lavoratori – ha spiegato ancora il geologo – non ci saranno precauzioni sufficienti: i controlli costeranno troppo. Lo stesso avverrà con i camion che trasporteranno lo smarino, previsti in centinaia al giorno sulle strade”.
“Con tutto l’amianto che c’è già adesso in giro – ha spiegato il dottor Faragli, direttore della Prevenzione oncologica dell’Asl – i casi malattie legate alla fibra killer (asbestosi, mesotelioma, tumore al polmone) sono ancora pochi in provincia. L’amianto disperso nell’aria, dopo essere stato lavorato, è ancora più pericoloso poiché è reso friabile e bastano pochissime dosi respirate per avere gravi conseguenze anche per chi abita vicino ai cantieri”.
Secondo Faragli, “al di là del Terzo Valico, sull’amianto servono informazione e trasparenza, oltre che rispetto della legalità. Chi dice che l’amianto non c’è commette un grave errore: il problema esiste e la se gente protesta va ascoltata”.
La Provincia, nel 2005, nella delibera di approvazione del progetto definitivo del Tav, ha stabilito che i sondaggi effettuati da Cociv non sono sufficienti a stabilire la presenza dell’amianto, considerata in quantità non pericolose dal consorzio. Un anno fa, sul monte Porale, poco distante dai cantieri Tav di Voltaggio e Fraconalto, scoperte quantità di amianto nelle rocce pari a 2,5 etti ogni chilo.
Stefania Pezzan, consigliere comunale di Arquata (unico esponente delle istituzioni presente alla serata insieme alla collega gaviese Manuela Barisone) ha evidenziato come il suo Comune non abbia ottenuto risposta dal Ministro della Salute Renato Balduzzi sul tema. “Esporrò il problema al ministro”, ha risposto Faragli. Il Comitato No Tav: “Nonostante l’invito, il Comune di Gavi è assente. Rivolgiamo un appello a essere presenti giovedì alle 8 a Fraconalto per la ripresa degli espropri”. Altre lettere per le immissioni in possesso sarebbero arrivate anche a Carrosio.