Terzo Valico: Robbiano contro Spineto
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
27 Novembre 2012
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Terzo Valico: Robbiano contro Spineto

Il Comune di Novi mette il veto sul sindaco di Arquata Paolo Spineto e a rappresentare i primi cittadini nel cosiddetto "Comitato di pilotaggio" sul Terzo Valico ci va Lorenzo Repetto (Voltaggio)

Il Comune di Novi mette il veto sul sindaco di Arquata Paolo Spineto e a rappresentare i primi cittadini nel cosiddetto "Comitato di pilotaggio" sul Terzo Valico ci va Lorenzo Repetto (Voltaggio)

NOVI LIGURE – Il Comune di Novi mette il veto sul sindaco di Arquata Paolo Spineto [nella foto] e a rappresentare i primi cittadini nel cosiddetto Comitato di pilotaggio sul Terzo Valico ci va Lorenzo Repetto (Voltaggio). È probabile che alla base del niet novese ci siano i dubbi sull’utilità del Tav e sui rischi per le sorgenti degli acquedotti che Spineto ha messo nero su bianco in una delibera del Consiglio comunale, fatto sta il sindaco Lorenzo Robbiano, nell’ultima riunione per designare il rappresentante dei sindaci in seno all’organismo previsto dalla legge regionale sulle grande infrastrutture, ha detto no a Spineto dopo che nel precedente incontro la maggioranza dei sindaci si era detta a favore di quest’ultimo.

I dubbi espressi dal rappresentante del Comune di Tortona avevano però fatto rinviare la votazione. Stavolta, dopo il veto novese, Spineto ha chiesto inutilmente di far esprimere i sindaci presenti ma, alla fine, anche a causa della netta opposizione di Novi, tutti hanno deciso di optare per il primo cittadino di Voltaggio, con una sorta di compromesso tra i favorevoli al Terzo Valico e chi ha espresso critiche per il rischio per le fonti degli acquedotti e, come si diceva, sulla reale necessità di realizzare la nuova linea, soprattutto alla luce del pesante impatto ambientale ed economico. Voltaggio ad agosto ha per altro deliberato di opporsi all’inizio dei lavori se non otterrà risposte sulla presenza di amianto e sulla tutela delle sorgenti.

La legge regionale 4 del 2011 prevede, sulla carta, di limitare gli impatti del Tav e rendere l’opera vantaggiosa per la collettività con opere di mitigazione, legge al momento priva di fondi.

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