Terzo Valico, presidio a Fraconalto senza Cociv
A Fraconalto presiodio No Tav per impedire sei espropri. Ma i tecnici del consorzio non si sono ancora presentanti. Ieri, a Roma, l'assessore provinciale "allontanato" dalla seduta dell'Osservatorio Ambientale
A Fraconalto presiodio No Tav per impedire sei espropri. Ma i tecnici del consorzio non si sono ancora presentanti. Ieri, a Roma, l'assessore provinciale "allontanato" dalla seduta dell'Osservatorio Ambientale
Sono circa un centinaio gli attivisti del movimento No Tav che da questa mattina presidiano alcuni terreni nel comune di Fraconalto, lungo la strada Castagnola, per impedire ai tecnici di Cociv di portare avanti gli espropri. La situazione al momento è tranquilla e nessuno del consorzio di imprese che ha l’incarico di effettuare la presa in possesso si sarebbe ancora presentato, secondo quanto riferiscono gli attivisti. Il presidio sarà mantenuto fino alla mezzanotte di oggi
FRACONALTO – Forze dell’ordine schierate oggi a Fraconalto per consentire a Cociv di effettuare le immissioni in possesso nei terreni da espropriare per il Terzo Valico? La Questura non svela i suoi piani e si limita a dire che “sta valutando la situazione”. I tecnici del Cociv, come la scorsa estate a Serravalle e Borgo Fornari, troveranno i proprietari e gli attivisti dei Comitati No Tav pronti a impedire l’accesso ai terreni che devono essere espropriati.
Intanto, ieri a Roma si è tenuta una nuova seduta dell’Osservatorio Ambientale sul Terzo Valico, presieduto dall’avvocato Vittorio Brindisi di Napoli. All’ordine del giorno la lettera del Comune di Arquata sulla tutela delle fonti e sul rischio amianto e la delibera del Consiglio provinciale del 30 luglio che ha raccolto tutte le richieste dei Comuni. L’assessore provinciale Graziano Moro, presente alla seduta, ha ribadito la necessità di nuovi sondaggi per l’amianto: “Quelli effettuati da Cociv non bastano a fornire la sicurezza necessaria. Ne vanno fatti ulteriori per non incorrere in situazioni simili a quanto accaduto a Casale”. L’assessore ha quindi ribadito la richiesta di far svolgere le sedute dell’Osservatorio a Novi o comunque in provincia, “per far sì che diventi un riferimento per tutte le problematiche che emergeranno”.
Moro ricorda infine che la Regione si è detta favorevole a far svolgere l’Osservatorio sul territorio. L’assessore ha però dovuto lasciare la seduta dopo il suo intervento poiché il presidente Brindisi non lo ha considerato come rappresentante della Provincia (in sostituzione del dirigente Claudio Coffano, assente) ma come semplice osservatore. “Un atteggiamento discutibile”, commenta Moro.
Il parlamentare Mario Lovelli annuncia un’interrogazione urgente al governo: “È improprio che le riunioni si svolgano a Roma, anziché sul territorio. Serve inoltre chiarezza sulle problematiche ambientali e trasportistiche mentre si stanno avviando gli espropri e allestendo i cantieri. Non è perciò accettabile che all’assessore provinciale intervenuto alla seduta sia stato impedito di assistere ai lavori. L’Osservatorio, presieduto in modo burocratico da un funzionario estraneo al contesto territoriale ligure-piemontese, deve diventare la sede in cui è possibile una concertazione effettiva fra soggetto attuatore e rappresentati delle regioni e degli enti locali”.
Domani sera, infine, il Comitato contro il Terzo Valico organizza a Novi un’assemblea pubblica dal titolo “Perché No Tav: l’acqua”. Appuntamento alle 21.00 al Foral (via Carducci 6).