Arresto-beffa: subito liberi i razziatori della distilleria
Per il giudice i tre rumeni colti con le mani nel sacco dalle forze dell'ordine devono essere assolti: lo stabilimento da cui hanno tentato di asportare rame e ferro è in stato di abbandono
Per il giudice i tre rumeni colti con le mani nel sacco dalle forze dell'ordine devono essere assolti: lo stabilimento da cui hanno tentato di asportare rame e ferro è in stato di abbandono
Secondo il tribunale, lo stabilimento è in stato di abbandono da anni, non è economicamente apprezzabile la merce che vi è dentro e che quindi asportarla non costituisce reato, perché non esiste alcun danno e non vi è parte offesa dal reato. La motivazione, che probabilmente dal punto di vista giuridico è ineccepibile, deve però aver lasciato l’amaro in bocca agli agenti e ai militari che ogni giorno rischiano la propria incolumità per assicurare alla legge i delinquenti.
Nella notte tra sabato e domenica un uomo con i suoi due figli, rumeni ma abitanti a Serravalle, sono stati sorpresi mentre rubavano dalla storica distilleria Inga (già “Gambarotta”) rame e ferro in grande quantità. Ciascuno di loro aveva un mezzo a disposizione: un furgone e due automobili di grossa cilindrata che avevano parcheggiato nella piccola area antistante l’ingresso principale dell’ex stabilimento, nel centro paese.
I tre erano penetrati nella ex distilleria presumibilmente scavalcando il muro, per poi spaccare la serratura dall’interno, per non essere disturbati nel momento del carico della refurtiva. Per ore hanno staccato le serpentine dei vecchi distillatori, grondaie, tubazioni e tutto il rame che era possibile reperire. Quindi hanno cominciato a impossessarsi del ferro presente, dagli scaffali ai banconi. Gli abitanti dei dintorni, sentendo forti rumori provenienti dagli edifici, hanno chiamato le forze dell’ordine che hanno arrestato i tre. Con l’esito che oggi è noto.