Sanità, una conferenza pubblica
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Marzia Persi - m.persi@ilnovese.info  
6 Dicembre 2012
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Sanità, una conferenza pubblica

Lunedì 10 dicembre, a Novi, non si terrà il consiglio comunale aperto sul tema della sanità, ma una conferenza pubblica sullo stesso tema. All'incontro parteciperanno in sindaci del novese, i sindacati e gli operatori del settore

Lunedì 10 dicembre, a Novi, non si terrà il consiglio comunale aperto sul tema della sanità, ma una conferenza pubblica sullo stesso tema. All'incontro parteciperanno in sindaci del novese, i sindacati e gli operatori del settore

NOVI LIGURE – Lunedì prossimo, 10 dicembre, in biblioteca non si terrà il consiglio comunale aperto sulla sanità bensì una conferenza pubblica alla quale parteciperanno i sindaci del novese, i sindacati e gli operatori del settore.

La commissione sanità, riunitasi l’altra sera, con la conferenza dei capigruppo ha deciso di tenere alta l’attenzione sulle sorti dell’ospedale San Giacomo attraverso questo incontro pubblico. “Credo sia opportuno – dice il sindaco Lorenzo Robbiano – rimandare il consiglio comunale aperto, perché è determinate in quell’occasione avere presente il direttore generale dell’Asl Paolo Marforio che spieghi le linee del piano socio sanitario. Dal momento che, a oggi, non ci sono notizie in merito, un modo efficace di attenzione dell’amministrazione comunale verso le sorti della sanità locale è rappresentato dall’organizzare una conferenza”.

L’assessore alla Sanità Felicia Broda ha rimarcato che la situazione è davvero drammatica e si ripercuote sulla cittadinanza e sull’ospedale stesso. “Inoltre ho avuto notizia che la Regione ha tolto il mandato all’agenzia Ares che fino a ieri era preposta a raccogliere i dati sulla sanità piemontese. Ora, quindi, non avremo più dati oggettivi in mano ma temo andranno a formarsi ulteriori commissioni complicando tutto”.

Inoltre sulla base del Decreto sanità del Governo in Piemonte si prospetta il taglio di 270 reparti. “Ciò che più ci preoccupa – continua Robbiano – è il fatto che gli enti locali fino a oggi non siano mai stati interpellati. Alla luce della gravità in cui si trova la sanità nazionale, dobbiamo essere consapevoli che nulla sarà più come prima. Ma non dobbiamo arrenderci, bensì lavorare affinché il San Giacomo continui a vivere”.
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