San Giacomo, la lista dei reparti condannati
Addio a Pediatria, trasferita a Tortona. A Novi invece il punto nascite unico, la Ginecologia e l'Ostetricia. Ovada perde la Chirurgia Generale. Muliere: "Non è finita, ci saranno altri tagli. Così si favorisce il pendolarismo ospedaliero, dannoso per le casse regionali"
Addio a Pediatria, trasferita a Tortona. A Novi invece il punto nascite unico, la Ginecologia e l'Ostetricia. Ovada perde la Chirurgia Generale. Muliere: "Non è finita, ci saranno altri tagli. Così si favorisce il pendolarismo ospedaliero, dannoso per le casse regionali"
Le notizie per l’ospedale di Novi non sono buone: il reparto di Pediatria sarà trasferito a Tortona (dove confluiranno anche gli analoghi reparti di Casale Monferrato e Acqui Terme). Per Ginecologia e Ostetricia le notizie invece sono positive: al San Giacomo saranno concentrate tutte le attività interventistiche per l’area di ginecologia, oltre al punto nascita unico. Nei prossimi anni, dunque, anche le mamme tortonesi dovranno venire a partorire al San Giacomo.
È l’effetto della fusione (confermata da Monferino) degli ospedali di Novi e Tortona: rimarranno due strutture fisicamente separate, ma come se fosse un unico nosocomio. Per farla breve, i reparti presenti in uno dei due ospedali non dovranno esserci nell’altro (con qualche eccezione come il Pronto Soccorso).
Diminuiranno perciò anche i primari: ce ne sarà uno solo per i reparti di Ortopedia e Urologia e per i reparti di Otorinolaringoiatria e di Neurologia. A Novi invece confluiranno le attività di Chirurgia Generale che oggi sono svolte all’ospedale di Ovada. Tagli ai servizi sono previsti però un po’ in tutti gli ospedali della provincia, tranne che a Alessandria, dove convergeranno tutte le attività cancellate dai nosocomi minori.
Non è però finita qui. Secondo il consigliere regionale Rocchino Muliere (Pd) “mancano ancora le azioni che Monferino intende fare sulle Strutture Complesse (l’assessore intende tagliarne 199) il che significa che altre novità interverranno, e difficilmente saranno positive”.
Molte attività degli ospedali minori dovrebbero essere svolte dall’ospedale di Alessandria, una struttura che per i tagli del personale e le minori risorse disponibili è già in sofferenza, difficile caricargli altri pesi – dice ancora Muliere – Sull’ospedale di Tortona vengono fatte convergere le pediatrie di Novi, di Acqui e di Casale. Anche se i casalesi difficilmente arriveranno fino a Tortona, si sposteranno più facilmente ad Alessandria o a Vercelli”.
“Per quanto riguarda Ovada, la sensazione è che lo stiano smantellando pezzo dopo pezzo. La revisione della rete prevede il passaggio a Novi della chirurgia generale e a Tortona della riabilitazione. Siccome la riabilitazione è una eccellenza dell’ospedale di Ovada, il suo spostamento è un bruttissimo segnale. Anche perché è evidente che gli abitanti dell’ovadese difficilmente si serviranno di Tortona, più facilmente di Genova. L’assessore Monferino vuole dunque andare contro l’impegno sul futuro dell’ospedale di Ovada assunto non più di due settimane fa dal ministro Balduzzi?”, afferma Muliere.
Peraltro tutti questi “traslochi” non sono indolore per le casse regionali: se un paziente va a curarsi fuori Regione (ad esempio se un novese o un ovadese vanno a Genova, o un tortonese a Pavia), deve essere corrisposto un rimborso nei confronti della Regione ospitante. “La nostra è una provincia di confine, Genova, Voghera, Pavia sono mete vicine. Il piano questo sembra dimenticarlo”, sostiene il consigliere regionale Pd.
“Su mia richiesta, oggi, l’assessore si è impegnato a riunire le rappresentanze dei sindaci per discutere con loro del piano. La speranza è che le legittime esigenze dei territori vengano ascoltate, e si possa arrivare a una modifica. Questo è il nostro impegno in Consiglio regionale”, conclude Rocchino Muliere.