Bertoli accusa: “Un piano (poco) strategico”
Il consigliere comunale spiega: "Tra un anno e mezzo andremo a votare. Come può un'amministrazione in scadenza apprestarsi a varare un piano di valenza decennale?"
Il consigliere comunale spiega: "Tra un anno e mezzo andremo a votare. Come può un'amministrazione in scadenza apprestarsi a varare un piano di valenza decennale?"
Ad essere critico sul Piano Strategico, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, è stato però il consigliere comunale Marco Bertoli. Secondo il consigliere Bertoli non si tiene conto di un fatto fondamentale ovvero che “tra un anno e mezzo circa, nella primavera del 2014 a Novi si andrà a votare per rinnovare il consiglio comunale e, quindi, potrebbe vincere una formazione politica diversa da quella attuale, questo comporterebbe strategie e politiche differenti, pertanto il lavoro fatto fino ad allora andrebbe buttato. Io non critico il lavoro del dottor Borelli – continua Bertoli – ma mi pare che sia ben difficile oggi prevedere come sarà la Novi fra 10 anni quando abbiamo problemi come l’Ilva o la sanità oggi che non riusciamo a risolvere perché purtroppo l’amministrazione comunale ha le mani legate. Inoltre come è possibile avere una visione della Novi futura quando il mondo cambia in maniera frenetica giorno per giorno?”.
Bertoli ha poi sollevato la questione finanziaria: “È difficile riuscire a fare progetti quando i soldi non ci sono”. A tale riguardo il coordinatore del Comitato Scientifico ha sottolineato che “bisogna anche in questo caso lavorare in modo nuovo e diverso per ottenere i finanziamenti della Ue e trovare partner anche al di fuori dei confini non solo novesi ma nazionali”. Su questo punto è intervenuto anche il sindaco Robbiano: “Se non avessimo avuto lungimiranza è non ci fossimo impegnati sulla riqualificazione di edifici e di aree, oggi, i Contratti di quartiere non sarebbero realtà. Novi non avrebbe potuto ottenere quei quattrini. Ricordo che la nostra città è arrivata in graduatoria dopo due progetti di Torino e uno di Asti. Con questa filosofia bisogna approcciarsi al piano strategico”.