Bertoli accusa: “Un piano (poco) strategico”
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Marzia Persi - m.persi@ilnovese.info  
8 Dicembre 2012
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Bertoli accusa: “Un piano (poco) strategico”

Il consigliere comunale spiega: "Tra un anno e mezzo andremo a votare. Come può un'amministrazione in scadenza apprestarsi a varare un piano di valenza decennale?"

Il consigliere comunale spiega: "Tra un anno e mezzo andremo a votare. Come può un'amministrazione in scadenza apprestarsi a varare un piano di valenza decennale?"

NOVI LIGURE – Nell’ultimo consiglio comunale si è parlato di Piano Strategico. Il coordinatore del Comitato Scientifico, professor Borelli ha annunciato l’elaborazione di una seconda agenda, nella stesura della quale parteciperà attivamente il consiglio comunale, e una seduta ad hoc dell’assise cittadina che si svolgerà nel mese di dicembre. In pratica i consiglieri dovranno diversi in gruppi di lavoro, possibilmente cercando di non fare una “copia” delle commissioni consiliari, così da poter portare il loro contributo al piano.

Ad essere critico sul Piano Strategico, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, è stato però il consigliere comunale Marco Bertoli. Secondo il consigliere Bertoli non si tiene conto di un fatto fondamentale ovvero che “tra un anno e mezzo circa, nella primavera del 2014 a Novi si andrà a votare per rinnovare il consiglio comunale e, quindi, potrebbe vincere una formazione politica diversa da quella attuale, questo comporterebbe strategie e politiche differenti, pertanto il lavoro fatto fino ad allora andrebbe buttato. Io non critico il lavoro del dottor Borelli – continua Bertoli – ma mi pare che sia ben difficile oggi prevedere come sarà la Novi fra 10 anni quando abbiamo problemi come l’Ilva o la sanità oggi che non riusciamo a risolvere perché purtroppo l’amministrazione comunale ha le mani legate. Inoltre come è possibile avere una visione della Novi futura quando il mondo cambia in maniera frenetica giorno per giorno?”.

Bertoli ha poi sollevato la questione finanziaria: “È difficile riuscire a fare progetti quando i soldi non ci sono”. A tale riguardo il coordinatore del Comitato Scientifico ha sottolineato che “bisogna anche in questo caso lavorare in modo nuovo e diverso per ottenere i finanziamenti della Ue e trovare partner anche al di fuori dei confini non solo novesi ma nazionali”. Su questo punto è intervenuto anche il sindaco Robbiano: “Se non avessimo avuto lungimiranza è non ci fossimo impegnati sulla riqualificazione di edifici e di aree, oggi, i Contratti di quartiere non sarebbero realtà. Novi non avrebbe potuto ottenere quei quattrini. Ricordo che la nostra città è arrivata in graduatoria dopo due progetti di Torino e uno di Asti. Con questa filosofia bisogna approcciarsi al piano strategico”.

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