Gavi, ritrovati gli storici nastri del Coro delle Confraternite
Lo scrittore di origini gaviesi Alessandro Hellman e l'etichetta romana Maremosso hanno raccolto e pubblicato le registrazioni risalenti agli anni Settanta che rischiavano di sparire per sempre
Lo scrittore di origini gaviesi Alessandro Hellman e l'etichetta romana Maremosso hanno raccolto e pubblicato le registrazioni risalenti agli anni Settanta che rischiavano di sparire per sempre
I nastri originali, risalenti ai primi anni Settanta e rimasti finora inediti, sono stati sottoposti ad un restauro sonoro che ha mitigato i segni del tempo, permettendo così di tramandare alle generazioni future questo ricco patrimonio culturale. L’operazione è stata resa possibile dalla preziosa collaborazione di Renzo Zerbo e prevede la successiva pubblicazione, nel 2013, di una seconda raccolta di canti legati all’Officio dei defunti e alla Settimana Santa [nella foto, un’immagine storica della Confraternita dei Turchini].
La registrazione, accostando alcuni dei più noti canti natalizi, da “Adeste Fideles” a “Tu scendi dalle stelle”, ad altri episodi più unici che rari, con l’accompagnamento dell’organo a canne del 1864, ci restituisce l’atmosfera magica della festività e la profonda suggestione del rito. Tra i vari brani che compongono la registrazione, la delicata “Nella notte” del celebre compositore gaviese Angelo Francesco Lavagnino merita una citazione particolare.
“Questi canti mi riverberano dentro fin da quando ero bambino – spiega Alessandro Hellmann, promotore del progetto – e il mio primo pensiero quando ho iniziato a elaborare questa idea è stato quello di preservare questo patrimonio storico e culturale unico e renderlo disponibile a tutti. Abbiamo quindi au-tofinanziato il lavoro di ripulitura, editing audio e mastering dei nastri prima che la precarietà dei supporti li rendesse irrecuperabili. Tutti i brani sono ascoltabili gratuitamente sul canale youtube della nostra etichetta e le singole tracce sono anche presenti su numerose piattaforme per il download a un prezzo simbolico che speriamo possa aiutarci a finanziare il progetto e magari, in futuro, permetterci di effettuare anche una stampa fisica dei dischi”.