Terre del Giarolo, due mesi di stipendio a rischio
Il presidente Vincenzo Caprile scrive al prefetto: "La Regione ci aveva dato garanzie, invece sono arrivati 80 mila euro di fondi in meno. Così sono a rischio gli stipendi di dicembre. E per gennaio la situazione è critica"
Il presidente Vincenzo Caprile scrive al prefetto: "La Regione ci aveva dato garanzie, invece sono arrivati 80 mila euro di fondi in meno. Così sono a rischio gli stipendi di dicembre. E per gennaio la situazione è critica"
La Regione il 30 novembre, dopo le manifestazioni dei sindacati dei dipendenti degli enti montani a Torino, “aveva annunciato – come ricorda Caprile – lo sblocco del ‘piano operativo’ relativo anche al Fondo regionale per la montagna, assicurando così gli stipendi di dicembre e la tredicesima e facendo così presagire una chiusura in equilibrio della gestione dell’ente. Tale sblocco è effettivamente avvenuto ma abbiamo scoperto che la quota finale del Fondo regionale per la montagna non supererà l’85% di quanto indicato nel bilancio di previsione, che per il nostro ente significa 80 mila euro in meno”.
Una cifra che, ricorda ancora Caprile, va sommata al taglio precedente portando una riduzione complessiva di 260 mila euro per la Terre del Giarolo nel 2012. In questa situazione sono a rischio anche gli stipendi di dicembre e persino il pagamento delle rate dei mutui accesi dalla Comunità montata, tanto che gli amministratori hanno richiesto alla Cassa depositi e prestiti e dall’Istituto per il Credito Sportivo una dilazione del versamento delle quote di dicembre. Caprile ha scritto al prefetto parlando di “atteggiamento censurabile da parte della Regione”, tra l’altro “per aver disatteso le promesse sulla copertura finanziaria degli stipendi del personale”.
Il presidente evidenzia poi le enormi difficoltà degli enti che sostituiranno le Comunità montane: “Con l’azzeramento del Fondo regionale per la montagna e i tempi lunghi della riforma degli enti locali come verranno pagati a gennaio i nostri 17 dipendenti, che difficilmente la Regione assorbirà?”. Intanto, il Comune di Brignano Frascata ha deliberato indirizzi per la costituzione dell’aggregazione per la convenzione dei servizi e delle funzioni con altri Comuni della Val Curone, decretando di fatto la fine dell’esperienza della Terre del Giarolo. Molti Comuni della valle tortonese sono infatti orientati a seguire Brignano e a disattendere la proposto degli amministratori della Comunità montana di creare un’Unione montana a trenta Comuni.